Le ceneri dell’Amazzionia incrinano la tenuta del pianeta
L’Amazzonia è in fiamme, il grande cuore verde del mondo s’incenerisce. Ma non
per cause naturali. Bande di sicari incendiano e imperversano. Finanziate dai
grandi conglomerati agro-industriali sempre più ingordi di nuove terre da
sfruttare, sostenute dal capitale finanziario multinazionale. Sono loro i
responsabili della devastazione delle foreste vergini del pianeta. Ed è
insopportabile il querulo lamento dei tanti potenti, che mostrano di disperarsi
ma restano complici degli incendiari.
Oggi, le foreste tropicali si sono
ridotte a coprire solo il 2% della superficie terrestre. E benché sempre
più ridotte, ospitano il 70% di tutte le specie animali e vegetali.
In cinquant’anni l’area complessiva di
queste foreste tropicali, tra deforestazioni e incendi, è stata deprivata di
circa quattrocento milioni di ettari. Per l’avidità delle corporazioni agricole
internazionali sono stati eliminati quasi il 19% della foresta africana, il 30%
di quelle oceaniche e asiatiche, il 18% di quelle latinoamericane e caraibiche.
Ogni anno
tre milioni di ettari di vegetazione equatoriale spariscono dalla faccia della
Terra.
La foresta amazzonica contava nove
milioni di abitanti, prima delle colonizzazioni europee. Nel 1992, esattamente
a cinquecento anni dallo sbarco di Cristoforo Colombo, si contavano meno di
duecentomila nativi indigeni.
L’Amazzonia è il polmone verde del
pianeta. E non sarà certo il governo di Bolsonero a intraprendere azioni
decisive contro gli incendi deliberati, la deforestazione e i predatori delle
società transnazionali di legname e bestiame. Semplicemente perché ne è complice
e alleato politico.
La resistenza che sarà organizzata
sarà decisiva nei prossimi mesi. I brasiliani dovranno affrontare la
corruzione di molti funzionari, deputati e governatori, per imporre la
sorveglianza di questo enorme territorio che rimane l’ultima diga alla
definitiva estinzione del nostro mondo. Il Brasile è un magnifico paese, pieno
di gente appassionata e di attivisti politici coerenti e determinati. Siamo
convinti che presto riprenderà il suo ruolo di grande paese, pioniere nella
lotta per la salvaguardia del nostro ambiente.