Le feroci analogie tra Iraq e Libia

Le nuove guerre coloniali per il controllo delle fonti energetiche in Nord-Africa e Medio-Oriente

    La Libia in Nord-Africa, l’Iraq in Medio-Oriente. Due parabole politiche, due annientamenti militari, due leader usa-e-getta. Stessa dinamica distruttrice, stessa ferocia colonialista.

   Le ragioni? Per Saddam era il controllo dei giacimenti petroliferi al confine tra Iran e Iraq, nel fatale Kuwait. Per Gheddafi, l’incauto desiderio di emanciparsi dalla tutela occidentale sulle transazioni petrolifere, attraverso una valuta panafricana alternativa al dollaro.

   Per la Libia tutto è cambiato proprio il giorno in cui Gheddafi ha voluto creare una valuta per tutta l’Africa basata sull’oro, custodito in Cameron, finanziata al 90% dalla Libia stessa: il famoso Dinard. Per gli americani e il loro affollato parterre ciò significava la morte del dollaro perché il petrolio africano sarebbe stato pagato in dinard, cioè in oro africano.


   Sappiamo com’è andata. L’Onu autorizzò ufficialmente Sarkozy e i suoi scagnozzi ad avviare le operazioni militari in Libia, rilanciando un vecchio piano strategico lasciato in naftalina dalle Nazioni Unite nel 1949. Un piano che prevedeva la creazione di due stati: la Tripolitania, che attualmente ha la maggior parte delle riserve di gas, e la Cirenaica che produce la maggior parte dell’olio.

   Tutto questo con l’alibi della causa umanitaria, esattamente come in Iraq, ma stranamente non in Bahrein, dove l’Arabia Saudita può massacrare indisturbata chi si oppone al suo dominio.


   Non sfuggirà di certo che l’attuale guerra civile in Libia ricalca geometricamente l’assetto di quel piano, riesumato attraverso bombardamenti ed esecuzioni sommarie. Gli americani non potevano replicare lo scenario delle inesistenti armi di distruzione di massa, come in Iraq. Era necessario cambiare sceneggiatura e protagonisti. E la Francia si prestò volentieri a interpretare questo nuovo film.

   Alla fine, tutto ruota intorno alle fonti energetiche: per irrigare l’economia occidentale, come il sangue in un corpo umano.  È un’energia che, come il sangue, rimane vitale e i padroni del mondo sono sempre pronti a tutto per ottenerla. Proprio come i vampiri con il sangue.

   Il resto, il richiamo ai “diritti umani” e tutto il solito trepidante tremore di coscienze malintese, è quello di distrarre la platea. Nient’altro.

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