Quasi 60 migranti sono morti annegati nel mare atlantico al largo della Mauritania; in un comunicato pubblicato dall’OIM, un naufragio al largo della Mauritania a causato mercoledi 4 dicembre la morte di almeno 58 persone e una decina di dispersi. L’embarcazione partita dal gambia lo scorso 27 novembre aveva a bordo dai 150 a 180 persone che era diretto in spagna, i sopravissuti che sono 83 persone hanno dovuto raggiungere le coste Mauritane a nuoto. La maggior parte di queste persone è molto giovane e ha un eta fra i 20 e 30 anni; i superstiti che hanno raggiunto le coste sono stati presi immediatamente a carico dal personale dell’oim per i primi soccorsi. Una fonte di sicurezza del paese ha raccontato all’AFP che i migranti non avevano piu da mangiare a bordo dell’imbarcazione,avevano freddo e fame per cui si è creato il panico e da li è nata la decisione di raggiungere le coste a nuoto.
La porta voce dell’oim per l’Africa occidentale Florence Kim ha dichiarato a “Infomigrant” che i migranti erano sotto choc, aggiungendo anche che i feriti sono stati trasferiti all’ospedale di Nouhadhibou la seconda città della Mauritania. Secondo invece la tesmonianza dei superstiti, il gommone aveva esaurito il carburante e nello stesso momento aveva urtato uno scoglio in pieno mare e ne ha provocato il rovesciamento. L’ambasciatore Gambiano dovrebbe arrivare questo giovedi nell’ospedale di Nouhadhibou per visitare i superstiti. Questa situazione ricorda l’ennesima tragedia causata dal fenomeno dell’immigrazione clandestina che decima i giovani africani e sottolinea la necessità di sforzi maggiori per arginare questa spirale mortale, dichiara il ministro degli interni della Mauritania in un comunicato.
Pochi giorni prima di questa tragedia di cui abbiamo parlato fino ad ora, 18 corpi sono stati recuperati dalla guardia costiera italiana al largo delle coste del nostro paese, dopo il naufragio di un embarcazione venuta dalla Libia. Le operazioni di recupero di alcuni dei corpi sono state piuttosto complesse; le condizioni meteorologiche erano pessime, cosi la marina militare ha dovuto intervenire con mezzi adeguati. “Possiamo solamente ascoltare il silenzio dei morti”,dichiara il sindaco di Lampedusa Salvatore Martello. “Siamo soli a recuperare corpi nel mare, siamo soli a piangerli e soli a seppellirli, siamo circondati dal silenzio e l’indefferenza totale”,continua il sindaco Salvatore.
“In 14 mesi, momento in cui Matteo Salvini era ancora ministro dell’interno, l’isola di Lampedusa è stata completamente cancellata dalla politica migratoria Italiana. Salvini non poteva menzionare, né tanto meno, visitare l’isola altrimenti sarebbe stato costretto a riconoscere che il porto della città è rimasto sempre aperto e gli sbarchi continuavano. Oggi è diverso, abbiamo un interlocutore al ministero dell’interno e partecipiamo alle decisioni prese in mare e sulla terra. La questione migratoria non può essere trattata come una campagna elettorale: o prendiamo il coraggio per sedersi a tavola ed affrontare la problematica in modo serio e pronto, o facciamo credere che sia un emergenza permanente.” [ Salvatore Martello]