Il meccanismo di ripartizione dei migranti in Europa

Come funziona il “mecanismo di ripartizione” dei migranti sorccorsi in mare ? Dal 2018 gli stati Europei tentano di creare un meccanismo di ripartizione dei migranti che sbarcano in Italia o Malta dal mar Mediterraneo. All’origine della ripartizione dei migranti, c’è l’odissea de l’Acquarius. Nel giugno del 2018, la nave umanitaria di SOS Mediterranea era rimasta bloccata nel mare per 9 giorni con a bordo 630 persone prima di essere accolta a Valencia, in Spagna il 17 giugno. Matteo Salvini, allora Ministro dell’interno aveva chiuso i porti alle navi delle ONG impegnate a salvare vite umane in mare; anche le autorità Maltesi avevano rifiutato di accogliere la nave in questione. Finalmente è stata la Spagna ad accogliere la nave insieme al suo equipagio.

Qualche giorno prima dell’arrivo della nave in Spagna, la Francia aveva offerto la sua disponibilità ad accogliere i migranti a bordo che avevano il diritto di asilo: 52 migranti aventi diritto all’asilo erano stati fatti arrivare in Francia e dopo un colloquio con l’ofpra ( commissione territoriale), ognuno ha ottenuto lo status di rifugiato. A Fine giugno Parigi accetta di accogliere di nuovo i migranti della nave umanitaria lifeline, approdata a Malta il 27 giugno. La Spagna, Malta, l’Italia e il Portogallo seguono e accettano di accogliere alcuni naufraghi della stessa nave. Per ogni arrivo, i paesi Europei hanno discusso e negoziato prima di ripartirsi i migranti. Questo è “il meccanismo di ripartizione dei migranti”, firmato a La Valletta il 23 settembre 2019 da Francia, Germania, Italia e Malta a cui poi si sono aggiunti Irlanda, Portogallo, Lussemburgo, Slovenia e Romania.

L’ufficio Europeo di supporto all’asilo(EASO, acronimo Inglese), è incaricato a Malta come in Italia di coordinare la ripartizione dei migranti fra i paesi Europei. “La procedura si fa in base al volontariato. Gli stati membri dell’unione Europea possono partecipare in ogni momento.

Vediamo come funziona la procedura ?
Gli stati volonatri per accogliere i migranti informano la commisione europea che a sua volta informa L’Easo; i paesi forniscono il loro criterio di scelta. Sul campo, sia a Malta che in Italia, l’Easo procede ai primi colloqui con i migranti. Alla fine dei colloqui, l’ufficio europeo stabilisce una lista dei profili corrispondenti ai criteri definiti da ogni paese. La Francia per esempio, non accoglie i minori non accompagnati. L’Easo assicura di considerare la vulnerabilità delle persone, il legame familiare e culturale che i migranti possono avere nel paese di arrivo e di rispettare l’equilibrio di ripartizione fra gli stati Europei.

Su richiesta dei paesi, L’EASO puo fare altri colloqui ai migranti. Una volta che le “ripartizioni” sono decise e validate dai paesi di accoglienza, devono organizzare il trasferimento dei migranti in un arco di tempo di 4 mesi. Una volta arrivato nel paese di accoglienza, il richiedente continua con la procedura di domanda della protezione internazionale.

La situazione è molto delicata per i migranti che scelgono di non fare domanda della protezione internazionale. Purtroppo il “meccanismo di ripartizione” non prende in considerazione quei profili.
Chi non fa la richiesta di protezione internazionale, è solamente registrato dalle autorità come migrante entrato illegalmente sul territorio del paese di arrivo, quindi rischia di essere rimpatriato nel suo paese di origine.

Questo “meccanismo di ripartizione” dei migranti ha delle difficoltà a funzionare, infatti tanti migranti sbarcati in Italia a Giugno dell’anno scorso rispettivamente dalla sea wacht 3 e dalla ocean viking aspettano tutt’ora di essere trasferiti in Germania.

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