Le donne in Repubblica Democratica del Congo (RDC), sono le prime vittime di guerra; il terrorismo sessuale. “I gruppi armati usano il corpo delle donne come campi di battaglia”, queste sono le parole di Julienne Lusenge, difensore dei diritti delle donne vittime di violenze nell’est del Congo.
In effetti in Congo, in particolare nell’est del paese, i ribelli violentano donne adulte, ragazze adolescenti e perfino bambine. Lo stupro viene fatto anche in modo collettivo, in pubblico, per demolire e per terrorizzare. Alcune mamme sono violentate di fronte alle loro figlie, alcune figlie sono violentate di fronte alle loro mamme, queste barbarie durano per giorni, a volte mesi, e dopodiché vengono sparate con le armi e i corpi vengono bruciati. Questo è il trattamento che subiscono le donne nell’est del Congo dal 1996.
Nella Repubblica Democratica del Congo precisamente nell’est del paese, a sud e nord Kivu si nota la presenza di tante risorse naturali come l’oro e il diamante. La RDC è una terra molto ricca di risorse minerali e con un importante capitale per i continenti dell’Asia e dell’Occidente essendo necessario principalmente per la fabbricazione del telefono. Le tre principali risorse sono, “il tungsteno, il latta ( che sono all’origine della vibrazione del telefono) e il tantalio (che è all’origine del supporto della batteria). I diversi gruppi armati e milizie si affrontano e si uccidono nelle differenti battaglie per la conquista e controllo dei siti minerari, senza pietà. Il controllo di un sito significa poterlo sfruttare e avere delle entrate massicce di denaro e di conseguenza potersi armare meglio e vincere le battaglie contro il nemico.
Queste ricchezze sono estremamente importanti per lo sviluppo del paese, ma allo stesso tempo, hanno creato un conflitto che dura da 20 anni. Le prime vittime di questo conflitto sono le popolazioni locali, ma principalmente donne, ragazze e bambine. Il governo Congolese parla di 40 stupri al giorno ma le ONG stimano cifre ben piu alte. Una ricerca fatta dalle ONG nel 2015 rivela che piu di 1100 donne sono violentate al giorno.
Lo stupro nell’est del Congo è diventato un arma di guerra per distruggere una popolazione; un arma usata da quasi tutti i gruppi armati: “i ribelli hutu e combattenti maì maì, ribelli rwandesi o forze Congolesi. È proprio nell’est del paese che il famoso dottore Mukwege, l’uomo che “ripara” le donne ha fondato il suo ospedale. Nella sua clinica il dottore Mukwege cura le vittime di stupro: donne, bambine e alcune volte anche neonate. Il dottore durante il suo lavoro, la sua presa in carico delle vittime, ha denunciato questi atti barbari qualificandoli come, “crimini pianificati e messi in scena”.
Nel suo ufficio situato nel capoluogo della provincia del sud-kivu, all’est della RDC, il medico ginecologo raccoglie da 14 anni le peggiori storie che si possano immaginare.
Per la prima volta, nel 1999 davanti a una giovane donna cui l’apparato genitale era distrutto, perché i ribelli avevano sparato dopo averla violentata, il dottore aveva detto che questo atto era stato compiuto da uno squilibrato; ma con il passare del tempo il numero delle vittime con simili atrocità, trovavano sempre più rifugio nell’ospedale di Mukwege, che veniva a confrontarsi con delle questioni di cure mediche molto complicate. Più di 40.000 vittime sono state operate a “Panzi”, ma le vittime risalgono a 500.000 dal 1996.
Il dottor Mukwege ha detto in una testimonianza che questi comportamenti barbari non hanno niente a che vedere, ne con la cultura Congolese e tantomeno a scelte individuali, ma sono stupri pianificati e organizzati. È una strategia usata per traumatizzare e distruggere intere comunità, provocare la fuga verso le città più grandi e permettere a loro di appropriarsi delle terre dove ci sono le risorse naturali del paese.
Il dottor Mukwege ha praticato per anni, da 10 a 12 operazioni al giorno, ha formato il personale medico e decentralizzato alcune unità di cura affinché le donne possano trovare soccorso nelle prossimità delle loro case. Poi constatando la generalizzazione degli stupri praticati dai gruppi armati, ha allertato le ONG, la casa bianca, il consiglio dell’Europa ecc. Si è espresso alla tribuna dell’ONU, citando cifre e foto durante la sua testimonianza. Nulla di decisivo e d’importante è successo in seguito, tranne qualche ricompensa e la consolidazione del personale dell’ospedale.