Ennesima tragedia nel Mediterraneo

La ONG tedesca Sea Watch e la piattaforma Alarm Phone hanno dato notizia di un naufragio avvenuto dopo che nelle ore precedenti era stato lanciato l’allarme di ben quattro imbarcazioni in pericolo. Secondo le prime ricostruzioni, il gommone capovolto è stato rintracciato da un velivolo di Frontex. Ancora un naufragio nel mediterraneo, e questa volta la notizia si apprende nel giorno di Pasqua quando proprio il giorno prima, Papa Francesco, durante la sua omelia ha ricordato di non dimenticare le altre emergenze in corso e ha fatto riferimento anche ai tanti “bambini” prigionieri in Libia. La notizia del naufragio è stata confermata dalla piattaforma di ricerca e soccorso Alarm Phone secondo quanto riferito da Sea watch che scrive: “Lasciati morire soli nel giorno di Pasqua da un’Europa che parla a vuoto di solidarietà verso le persone che soffrono”.

Alarm Phone aveva infatti lanciato l’allarme per quattro imbarcazioni, per un totale di oltre 250 persone, in cerca di soccorso. Secondo le prime ricostruzioni, uno di quei gommoni è stato avvistato capovolto da un mezzo aereo di Frontex, che secondo Alarm Phone coincide con quello rintracciato dal giornalista di Radio Radicale Sergio Scandura. La situazione sanitaria nel mondo legata alla pandemia del coronavirus, aggrava ancora le difficoltà che le ONG affrontano nel mare. Mercoledì scorso l’Italia ha rifiutato di lasciar attraccare le navi umanitarie battenti bandiere straniere, e l’organizzazione internazionale per le migrazioni ha fatto sapere che anche la Libia rifiuta oramai di lasciar sbarcare i migranti intercettati dalla guardia costiera. “A causa dei bombardamenti intensificati del generale Haftar, tra cui alcuni hanno colpito il porto di Tripoli, la Libia non puo piu essere considerato come un porto sicuro”.

Sempre mercoledì scorso, l’Alan Kurdi si trovava a metà distanza fra la Libia e l’Italia, all’altezza di Malta; ma nessuno dei due paesi è pronto ad accogliere. Il decreto che vieta l’ingresso delle navi umanitarie nei porti italiani è stato firmato martedi dal ministero dei transporti che precisa che si tratta “del principio di protezione della salute dei passegeri”.

“Un governo capace affronta il virus garantendo che la vita e i diritti di tutti siano rispettati. Bisogna mettere in sicurezza le strutture di accoglienza,garantire protocoli sanitari e quarantena. Questo chiediamo da giorni. Guardali morire non è soluzione, è scelta criminale”: Open Arms Italia.

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