Non cessano i bombardamenti a Tripoli

Il centro della capitale Libica è stato bombardato giovedì sera nel momento in cui una ventina di migranti intercettati in mare dovevano essere fatti scendere nel porto della città di Tripoli. I sopravvissuti hanno dovuto passare la notte sulla nave della guardia costiera. Questo fatto è l’ennesima prova dell’instabilità del paese, e quindi del rischio per la vita delle persone presenti nel territorio, minacciata ogni giorno. I combattimenti si proseguono a Tripoli. Una squadra dell’organizzazione internazionale per le migrazioni presente sul posto per dare aiuto è stato costretto a lasciare il posto in fretta per ripararsi dalla pericolosità dell’assalto.

Safa Msehli, portavoce dell’OIM sul posto contattato da InfoMigrants ha dichiarato che la guardia costiera è dovuta ritornare in mare con a bordo alcuni migranti sopravissuti per evitare il bombardamento. La nave della guardia costiera è riuscita a far ritorno nel porto di Tripoli la mattina del giorno dopo per far sbarcare i migranti; fra questi migranti era presente anche una donna di origine del Ghana. Tutti scesi dalla nave senza essere controllati; normalmente durante lo sbarco la squadra dell’OIM li accoglie e verifica lo stato di salute di ognuno, ma questo non è avvenuto, a causa della pericolosità dell’ambiente.

“Non sappiamo quanto tempo queste persone abbiano passato in mare. Siamo molto preoccupati per la loro salute, lancia l’allarme Safa Msehli. Siamo preoccupati anche del fatto che le persone sono intercettate nel mare e continuano ad essere portate in un centro di detenzione che non dipende dal dipartimento di lotta contro le migrazioni illegali, appena arrivate nel porto di Tripoli. In questi ultimi mesi centinaia di persone sono state portate li e nessuno sa che fine abbiano fatto queste persone, possiamo solo pensare che sono in detenzione e in condizioni di vita estreme e ridotti in schiavitù, continua nelle sue dichiarazioni il porta voce dell’OIM Safa Msehli”

Il Governo di Unione Nazionale riconosciuto dalle Nazioni unite e le forze del Maresciallo Aftar si affrontano da piu di un anno per il controllo della Città strategica, Tripoli. Malgrado la pandemia del coronavirus, i bombardamenti sulla città di Tripoli e nei dintorni si sono intensificati in queste ultime settimane. All’inizio del mese di aprile, le autorità del governo nazionale libico avevano rifiutato lo sbarco di 280 migranti intercettati in mare proprio per la scarsa sicurezza del porto sottoposto spesso a bombardamenti.

L’attacco di giovedi sera, successo nelle vicinanze dell’ambasciata Italiana ha causato almeno la morte di 2 persone secondo il Ministero degli Affari Stranieri. Le autorità Italiane hanno denunciato “un nuovo attacco guidato dalle forze di Haftar contro dei civili”.

Un giovane ragazzo migrante di origini della Guinea è stato contattato da InfoMigrants per avere la sua testimonianza, Ahmed ha raccontato di aver sentito i rumori fortissimi dei bombardamenti giovedi sera dall’appartamento dove abita insieme a tanti altri migranti. Continuando la sua testimonianza Ahmed dice che sono abituati oramai ai bombardamenti. “ tante volte ci sembra che il tetto di casa ci sta per cadere addosso perché i rumori sono troppo forti e potenti”. “ieri sera, i bombardamenti sono durati fino alle due di notte”,Ahmed.

L’OIM ha dichiarato di aver osservato un aumento delle partenze dei migranti dalla Libia nel tentativo di attraversare il mare e raggiungere le coste Europee, ma queste partenze non sono solo dovute alle condizioni meteorologiche che sono favorevoli, ma piuttosto perché i migranti sono ultimamente vittime di ostilità dovute all’intensificazione dei combattimenti nella conquista di Tripoli come abbiamo sottolineato più volte, rivela Safa Msehli.

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