Con il nuovo “decreto rilancio”, il governo Italiano regolarizzerà centinaia di migliaia di lavoratori stranieri senza permesso di soggiorno indispensabile nel settore dell’agricoltura e dei servizi alla persona per sostenere l’economia del paese messa in ginocchio dalla crisi del COVID 19; è una delle misure più delicate che il governo giallo rosso abbia adottato in questo momento di crisi legato alla pandemia del virus che tra l’altro, ha provocato anche forti tensioni all’interno della maggioranza. Questa decisione è fortemente difesa dal presidente del consiglio Giuseppe Conte e dalla Ministra dell’agricoltura Teresa Bellanova, che durante la conferenza stampa si è commossa dichiarando, “gli invisibili diventeranno un po visibili”, è necessario per tre motivi.
Senza i lavoratori agricoli stranieri, le varie raccolte nel paese sono minacciate e rischiano di non arrivare mai sugli scaffali dei supermercati.
Senza il permesso di soggiorno, è impossibile per i lavoratori illegali di accedere al sistema sanitario pubblico, dove ci saranno potenziali rischi di contagio e focolaio del coronavirus.
Infine, far emergere il lavoro in nero, è lottare contro la mafia che con la crisi del coronavirus s’infiltra ancora di piu in tanti settori.
L’ultima regolarizzazione massiccia di 300.000 immigrati risale all’epoca del governo di Silvio Berlusconi nel 2009.
Oltre alla regolarizzazione dei braccianti stranieri, l’Italia instaurerà un “corridoio verde” con la Romania per soccorrere il settore dell’agricoltura. Come già detto, l’Italia è fortemente colpita dalla pandemia del covid19 e soffre anche nel suo settore dell’agricoltura. Le misure adottate contro l’epidemia del covid, hanno avuto un impatto forte sull’agricoltura che ha bisogno della mano d’opera straniera per raccogliere frutti e legumi a rischio di rovinarsi nei campi.
La chiusura delle frontiere Italiane, ha causato la perdita di quasi 370.000 lavoratori agricoli provenienti da paesi stranieri, da cui dipende quasi il 50 per cento della produzione Italiana secondo le cifre dell’associazione degli imprenditori agricoli Coldiretti. Fra questi lavoratori stagionali, i Romeni rappresentano la comunità più importante. Per questo motivo, un accordo fra la Romania e il ministero Italiano dell’agricoltura sarà firmato all’inizio della settimana prossima per permettere a loro di far ritorno nei campi Italiani per lavorare. Grazie al via libera della Commissione Europea e dell’accordo fra Bucarest e Roma, un“corridoio verde” sarà aperto per far entrare dalla Romania quasi 110.000 lavoratori stagionali ai quali sarà garantito un contratto fino al mese di dicembre.
Questi lavoratori saranno impiegati in una quindicina di province tra cui, nel nord, quella di Bolzano, Trento,Cuneo e Verona, e nel sud nelle province di Latina e Foggia. Secondo la Coldiretti , la principale Associazione degli imprenditori agricoli, senza questo accordo che può essere esteso in altri paesi dell’Europa dell’est, il 40 per cento dei prodotti di terra non potrebbero essere raccolti.
