In Messico il virus ha portato ad attaccare gli infermieri

L’OMS stima che il governo messicano si sia mosso troppo lentamente e non ha preso sul serio la pandemia che si apprestava ad attraversare l’oceano. Nel momento in cui ne è stato preso atto sono stati promossi provvedimenti preventivi e contenitivi simili a quelli presi in Italia, come il lavaggio delle mani, il rimanere a casa, uscire solo per bisogni essenziali; è stato anche sanificato il trasporto collettivo metropolitano, distribuiti pacchi alimentari ai bisognosi, implementando un sito dedicato, dove le informazioni si trovano con prospettiva di genere, in lingue indigene, raccomandazioni per bambini, anziani, persone con disabilità, un direttorio di contatto per stati, miti e realtà del Coronavirus, trasparenza, bioetica, cultura da casa, informazione per i lavoratori, dati sul Covid-19, siti d’interesse, domande frequenti, cura della salute mentale, articoli scientifici, raccomandazioni per il personale della sanità e per la popolazione in generale. La misura adottata è stata comunque quella della quarantena ed è stato azionato un piano educativo a distanza attraverso i canali televisivi. In tanti si sono mobilitati per costruire delle maschere protettive di plastica e mascherine fai da te di tessuto per donarle ai medici o ai più disagiati, si è messo in moto il macchinario culinario tra vicini e istituzione che donano i pasti. Il governo sostiene che sia tutto sotto controllo ma non è così.

In Messico l’emergenza è avanzata a passi veloci, nelle ultime settimane è aumentata la criticità dei contagi, gli ospedali sono saturi, i crematori sono intasati, la curva che misura i contagi è salita esponenzialmente con numeri che superano la Cina al pieno della fase 3 (per noi in Italia il suo equivalente è la fase 1). Le cifre al 18 di Maggio sono di 51.633 casi confermati e di 5.332 decessi, questi numeri sono ufficiali ma si teme che non siano quelli reali, perché al meno a Città del Messico, la capitale, i numeri di decessi sarebbe di al meno 3 volte in più di quelli forniti dalla task force del governo messicano, gestita dall’epidemiologo Hugo Lòpez-Gattell Ramìrez. Gattell è un capo preparato, calmo, carismatico che conta sulla fiducia del presidente Andres Manuel Lòpez Obrador e si è messo in tasca anche una buona parte di fiducia dei messicani. Il piano da seguire si chiama Centinela, il quale si dice potrebbe fallire perciò si è avviato il censimento di ogni ospedale di città del Messico per conteggiare i decessi, appurando che la stima sia almeno 3 volte superiore ai dati ufficiali.

Anche l’ex segretario della Sanità, José Narro Robles accusa il governo di mentirle al popolo messicano, e che insieme ad altri funzionari , ha riscontrato dati diversi da quelli che la squadra dell’epidemiologo fornisce. La sfiducia della gente verso l’attuale governo e la autorità in generale è alta.


Questi sono dei giorni critici per il Messico, un esempio è la foto scattata per il NY Times nel Ospedale Grenerale di CDMX che fa vedere come una degente è trasportata in carrozzina verso l’ area di trattamento, coperta con dei sacchi trasparenti di plastica in testa, si lascia intravedere che i dpi che ostenta il personale medico per tal lavoro non è idoneo. Lo stato probabilmente mantiene questa linea anche nella speranza di non far entrare nel panico l’intera popolazione, senza considerare che una buona parte crede ancora che l’emergenza sia inventata. Purtroppo questa è la ideologia negli strati più poveri e con un limitato acceso a l’educazione, dove l’inconsapevolezza spinge gli individui a organizzare delle feste “di contagio” per l’idea assurda di fomentare l’immunità di gregge.

Mentre in Italia e nel resto d’Europa si riconosce e valorizza l’impegno del personale sanitario che lotta ogni giorno per sollevare i cittadini del peso del Covid-19, in una parte del Messico sembra tutto il contrario per la manifestazione della paura e dell’ignoranza che prevale nei quartieri popolari. Alla fine di aprile si conteggiavano circa di 47 aggressioni in 22 dei 32 stati della Reppublica Messicana dove la non conoscenza del coronavirus ha scatenato una serie di aggressioni e discorsi di odio, portando uno strato della popolazione a sparare alle infermiere, si cominciò buttandogli dei liquidi addosso, caffè bollente o candeggina, per non farli salire sul trasporto pubblico, sono stati anche minacciati di morte e con armi da fuoco. A Jalisco, un gruppo di persone ha minacciato di dare alle fiamme un ospedale se la struttura si fosse azzardata ad accettare persone contagiate da Covid-19 che non fossero appartenenti alla comunità in questione.

La disperazione delle persone può far compiere degli atti violenti che in situazioni normali sembrano irrealizzabili, persone che non sono riuscite a supportare il silenzio delle istituzioni. Questo ha portato anche nel quartiere Ecatepec, ad una violenta irruzione di familiari dei pazienti ricoverati per Covid-19 all’Ospedale de las Amèricas, sfondando la porta di acceso al nosocomio in maniera irruente, disperati e minacciosi urlavano agli operatori sanitari, domandando il perché stavano uccidendo dei pazienti, sono arrivati al obitorio è una volta li, hanno aperto le sacche che contenevano i corpi dei deceduti, li hanno toccati, privi di mascherine e guanti, hanno versato il loro pianto sopra i corpi inerti dei propri familiari. Tutta la faccenda ripresa da loro stessi ha fatto il giro del web, svegliando indignazione.

Inoltre i familiari dei paziente covid seguono assembrati al di fuori degli ospedali aspettando delle notizie, senza timore dei contagi e senza distanza di sicurezza. Dall’altra parte ci sono altri alleati del Covid-19, sono il diabete e l’obesità o l’ipertensione che prolifera nei messicani; deve combattersi anche la malnutrizione sradicando il cibo spazzatura.

In più, anche la vena festiva che caratterizza Messico, paese allegro che alla minima provocazione diventa irresponsabile festeggiando così il 30 di Aprile (Festa del bambino), 10 de maggio (Festa della mamma) e 15 di Maggio (Festa dell’insegnante), dove sono state infrante le misure restrittive, si aspetta che la curva invece di scendere, salirà.

Tuttavia il popolo messicano ha una tradizione millenaria che getta le sue fondamenta nella solidarietà e nelle collaborazioni con gli altri, e per questi motivi rimarrò comunque fiduciosa nella ripresa del mio paese che sono sicura non si farà sopraffare da una minoranza di persone irrispettose delle regole e della salute pubblica.


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