Di questo periodo ne abbiamo sentite tante di storie, sopratutto quelle non belle visto che tutto il mondo sta affrontando un virus che ancora non ha detto la sua ultima parola. Ma ogni tanto fortunatamente si sente anche qualche bella storia; come quella di Musa Juwara, partito dal Gambia all’eta di 14 anni e che oggi brilla sui campi da calcio Italiani. Prima di conoscere il successo il giovane ragazzo – che non sapeva neanche nuotare – ha attraversato il mare mediterraneo nel 2016, dove è stato poi soccorso da una nave umanitaria. È stato un destino fuori dal comune, quello di Musa Juwara. Il ragazzo originario del Gambia e oggi calciatore del Bologna, ha segnato domenica 5 luglio il suo primo gol in serie A in trasferta sul campo di uno dei piu grandi club Italiani, l’Inter di Antonio Conte. In una testimonianza il giovane calciatore ha dichiarato che dedica questo gol alla sua famiglia ed a tutti quelli che lo hanno aiutato durante il suo percorso. Nonostante il successo, Musa non si è dimenticato dei suoi natali e da dove è iniziata la sua storia. Come tanti altri migranti ha rischiato la vita sulle strade dell’avventura per cercare fortuna sulle coste Europee.
Come già detto Musa è stato soccorso da una nave umanitaria nel 2016 quando aveva 14 anni venendo dalla Libia uno dei paesi più pericolosi al mondo. Dietro di lui in Gambia, ha lasciato la madre e il nonno che l’ha cresciuto. In sette mesi Musa ha attraversato Senegal, Mali, Burkina Faso e Niger, prima di arrivare in Libia dove si è poi imbarcato per tentare di arrivare in Europa; altri 500 migranti erano stati salvati insieme al giovane ragazzo dalla nave umanitaria Sea Watch dell’ONG Tedesca.
Arrivato in Italia, Musa è stato preso in carico da una coppia Italiana che l’ha aiutato nei momenti difficili ed anche per iniziare l’esperienza da calciatore ed essere poi tesserato. La procedura per ottenere il tesseramento era molto complicato visto che Musa era minorenne non accompagnato.
Il giovane calciatore è riuscito a firmare un contratto da professionista a Verona con il Chievo nel 2017, nonostante non avesse mai seguito una formazione professionale calcistica in Gambia. Velocemente brilla con le categorie giovanili, ha fatto dei provini con società come l’Inter e la Juventus, percependo 3000 euro al mese. Le due società di serie A non hanno dato seguito alla prova, ma nell’estate del 2019 Musa è stato chiamato dal grande allenatore del Bologna Sinisa Mihajlovic e con questa squadra il giovane gambiano ha trovato il giusto ambiente e le giuste soddisfazioni; 11 goals in 16 partite con la primavera e poi è finalmente arrivata la chiamata in prima squadra.
Sempre dopo il suo goal liberatorio contro i nerazzurri, Musa ha dichiarato in un’intervista: “ringrazio molto il coach per avermi dato fiducia contro l’Inter e sono molto felice di aver segnato il mio primo goal; per me è un sogno diventato realtà e lo ricorderò per il resto dei miei giorni”.