Il futuro dell’Africa occidentale

In questi ultimi anni il discorso sulla moneta coloniale nell’Africa occidentale ha fatto molto scalpore a livello internazionale. Dalla fine della prima guerra mondiale, la Francia ha imposto alle sue colonie questa moneta chiamata FCFA.(franco delle colonie francesi in Africa). Nonostante la presa dell’indipendenza da parte dei paesi africani a partire dal 1960, questa moneta continua tuttora ad essere il problema maggiore di cui il nostro continente o meglio una parte del nostro continente non riesce a liberarsi.

Questa moneta imposta al nostro popolo ha causato e causa ancora oggi, gravi problemi economici, di sviluppo della sanità locale, dell’educazione dei giovani, delle infrastrutture ecc… poiché è una moneta che viene stampata in Francia e con la tesoreria sempre con sede in Francia. Per poter finanziare qualsiasi progetto nelle colonie, gli stati coinvolti devono prima chiedere il permesso allo stato francese. Poi forse verrà approvato dalla loro tesoreria dopo aver valutato la convenienza ed eventuali rischi. Ma soprattutto verrà accettato con delle restrizioni del budget chiesto dalla colonia.

Infatti nei nostri paesi ci sono problemi di strade non asfaltate e la popolazione è obbligata a circolare su strade piene di polvere. I servizi di pulizie delle zone pubbliche non sono garantiti. La sanità viene pagata dai cittadini ma il servizio non è ben garantito perché c’è chi perde la vita per una banale malattia come la malaria oppure c’è chi muore durante le operazioni chirurgiche per mancanza di corrente elettrica, ci sono quelli che rischiano di morire solo per estrarre un dente e i neonati non hanno accesso a tutti i vaccini ecc…

Le scuole professionali non sono alla portata di tutti anzi non sono neanche molto diffuse e quindi chi vorrebbe apprendere un mestiere perché non può contiunare gli studi per motivi economici è costretto a ritrovarsi per strada o se ne ritorna ad aiutare i genitori lavorando la terra arida che non porta nessun beneficio, o ancora prende la strada dell’avventura. Le università sono molto costose e sono solo a portata dei figli di papà. Nei paesi senza sbocco sul mare, solo il 30% ha accesso all’elettricità e il 70 % restante vive con luci di fortuna. (lampade a petrolio ad esempio).

La maggior parte delle popolazioni vive di proprie risorse economiche come l’allevamento del bestiame, il commercio e l’agricoltura.
Ma la disuguaglianza ha creato problemi seri a livello sociale.
Con il passare degli anni questi problemi sono aumentati in modo impressionante. Infatti ora stiamo assistendo alla criminalita organizzata, si fanno chiamare terroristi, e le autorità fanno fatica a sradicarle. Queste bande criminali attaccano la povera popolazione che cerca di guadagnare il pane quotidiano rompendosi la schiena sotto al sole durante tutta la giornata.

Non è un caso vedere milioni di persone lasciare la propria terra per emigrare verso i paesi più sviluppati per cercare di migliorare la propria vita.

Finalmente dopo tantissimi anni di miseria, di povertà, di sofferenza, di dubbi, di paure dovute all’ingenuità della nostra classe dirigente, che dal dopo guerra si è sottomessa a questo progetto di moneta coloniale fatta dalla Francia di DE GAULLE, pare che gli stati dell’africa occidentale siano arrivate a prendere la decisione di creare una moneta unica con sede della tesoreria in Nigeria e Costa d’avorio.

Non si sa ancora se i paesi aderenti saranno i veri beneficiari oppure se è l’ennesimo inganno della francia che vuole allargare ed estendere il suo progetto di moneta coloniale agli altri paesi anglofoni, visto che continua ad insistere che anche la moneta nuova deve essere stampata in francia con un tasso fisso e non flessibile, come al contrario propongono i paesi africani. In tutto questo i francesi continuano ad accusare noi africani di vedere tutti i mali dell’africa nella Francia.

In ogni caso qualcosa sta cambiando fra di loro. Qualche tempo fa i paesi africani si sono riuniti in Niger e hanno dato vita ad uno spazio di libero scambio fra paesi africani. In questo patto 53 stati hanno aderito al progetto. Da qui ai prossimi anni i paesi aderenti potranno usufruire delle importazioni e esportazioni senza nessun importo doganale. Cosi i paesi senza sbocco sul mare soffriranno meno perché dovranno combattere solo la corruzione e provare ad essere “solo” un po’ piu onesti.
Solo cosi l’immigrazione di massa potrà essere controllata e, forse, non ci saranno piu morti in mare.

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