Ruth Bader Ginsburg, l’emblema della donna libera

Una delle più importanti donne dei nostri tempi, la Giudice della Corte Suprema Ruth Bader Ginsburg, se n’è andata il mese scorso dopo una lunga malattia. Al suo posto è stata nominata, dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Amy Coney Barrett. La sostituzione del posto della Ginsburg con la Barrett, una donna conservatrice, l’opposto di ciò che rappresenta la Ginsburg, è stata ovviamente una scelta strategica del Presidente. La storia della Ginsburg è un esempio incoraggiante per tutte le donne che anche oggi subiscono numerose discriminazioni per lo stato civile, maternità, nazionalità ed età; per questo merita di essere raccontata.

Ruth Joan Bader è nata nel 1933 a Brooklyn, New York. Era la seconda figlia di Celia e Nathan Bader. Sua madre Celia era figlia di una coppia di migranti austriaci appena arrivata negli Stati Uniti. Questa è nata e cresciuta negli Stati Uniti. Celia era una ragazza brava a scuola ma aveva dovuto lasciare i suoi studi per lavorare ed essere di aiuto per far studiare suo fratello. Lei è diventata una figura importante per la figlia Ruth. E’ stata una madre che ha sempre appoggiato ed incoraggiato la sua bambina. Così, Ruth ha imparato l’importanza di essere indipendente ed avere una buona educazione.

La madre della Ginsburg è venuta a mancare subito prima del giorno della laurea del liceo di Ruth, dopo una lunga malattia. Dopo il diploma Ruth ha iniziato a studiare all’Università di Cornell con una borsa di studio.

Lì ha conosciuto il suo futuro marito “Marty”, Martin D. Ginsburg. I due si sono sposati subito dopo la laurea di Ruth nel 1954. Ruth Bader, ora Ginsburg, si è laureata come prima della sua classe. Martin, durante il loro matrimonio, ha sempre supportato sua moglie, sia intellettualmente che sull’aspetto lavorativo.

I Ginsburg hanno passato i primi anni del loro matrimonio in Oklahoma, dove Martin faceva prestava servizio militare nell’esercito. Durante quel periodo Ruth è stata scartata da un possibile lavoro in quanto era rimasta incinta della loro prima figlia, Jane. Al termine della leva militare di Martin la famiglia si trasferisce in Massachusetts dove Martin riprende i suoi studi all’Harvard Law School. Nello stesso periodo Ruth inizia a studiare nella stessa università.

La Ginsburg, ha imparato a bilanciare la famiglia, il suo ruolo di madre e i suoi studi di diritto ad Harvard. In quegli anni la grandissima maggioranza degli studenti di giurisprudenza erano uomini (poco più dell’un per cento erano donne), ma la Ginsburg con i suoi voti eccellenti è addirittura diventata la prima donna a far parte del prestigioso Harvard Law Review.

Successivamente, seguendo suo marito, si è trasferisce a New York e prosegue i suoi studi alla Columbia Law School, confermando di essere una studentessa eccellente, prima della sua classe, e anche qui membro del Columbia Law Review. Nonostante ciò, ottenuta la laurea nel 1959, ha faticato a trovare una occupazione soddisfacente in quanto il mondo della giurisprudenza non era considerato un ambiente adatto per le donne. Lei, invece, credeva che la giurisprudenza dovesse essere rappresentata da nessun genere, esistevano solo diritti uguali per tutti.

Nel ‘61 riesce a diventare ricercatrice e poi direttrice associata della Columbia Law School Project. Questo la portò a viaggiare molto in Svezia dove vide una situazione molto differente rispetto all’America con una percentuale di studentesse del 25 per cento.

Continuò a distinguersi nel suo lavoro come insegnate di Processo Civile (con uno stipendio molto più basso dei suoi colleghi uomini, visto che suo marito aveva un ottimo stipendio). Patrocinò e vinse numerose cause legali in favore dei diritti di genere e questo le valse la nomina di giudice alla Corte di Appello nel 1980.

Nel 1993, è stata nominata, dall’allora presidente Bill Clinton, Giudice della Corte Suprema. E’ stata la seconda giudice donna e la prima donna ebrea a far parte della Corte Suprema. Come la giudice si è sempre battuta per l’uguaglianza di genere, per i diritti dei lavoratori e per la separazione di stato-chiesa.

La Ginsburg è l’emblema della donna libera e forte che con le sue capacità è riuscita a sconfiggere tutte le discriminazioni ed imporsi con eleganza in un mondo fino ad allora chiuso al mondo femminile. Questo deve ricordare a tutte le donne che in qualunque modo sia andata o possa andare il proprio percorso di vita, si può in ogni modo decidere di invertire la rotta ed avere la possibilità di raggiungere i propri obiettivi.

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