Fine di Dublino, rinforzo dei rimpatri e accelerazione delle procedure, maggiore controllo nei confini esterni: Bruxelles ha svelato una riforma stretta dell’asilo in Europa. In un articolo pubblicato il 23 settembre 2020, il giornale InfoMigrants ha scritto i punti principali di questo piano che deve essere ancora accettata dall’insieme dei paesi dell’UE.
La Commissione europea ha presentato mercoledì 23 settembre, un nuovo “Patto europeo sulla migrazione e l’asilo” per trovare “delle soluzioni permanenti” alla situazione dei migranti in Europa. È un patto che è in attesa di essere validato ancora dai 27 paesi dell’UE e comporta tanti cambiamenti rispetto all’attuale politica migratoria europea. I punti principali del patto sono :
La fine di Dublino; primo elemento importante, il piano che rivede il principio consistente ad affidare al primo paese d’ingresso del migrante nell’UE la responsabilità di trattare la sua domanda di asilo.
Secondo la proposizione della Commissione, il paese responsabile della domanda di asilo potrà essere colui nel quale un migrante ha un fratello o una sorella, nel quale ha fatto i suoi studi o ha lavorato. Questo potrà essere anche colui che ha ottenuto il rilascio di un visto. Altrimenti, i paesi di primo approdo resteranno in carica della domanda.
“Un meccanismo di solidarietà obbligatoria” accessibile per i paesi sotto “pressione” migratoria. Cioè se un paese è sotto pressione e stima di non poter assumere la presa in carica dei migranti, può chiedere l’attivazione di un “meccanismo de solidarietà obbligatoria”, che deve essere decisa dalla commissione. In questo caso, l’esecutivo europeo valuta il numero di migranti da prendere a carico e tutti i paesi sono messi a contribuzione in base al loro peso economico e della loro popolazione.
Questi paesi hanno la scelta fra accogliere i richiedenti d’asilo, “decidere” il rimpatrio nei loro paesi nel caso in cui sono migranti che non hanno diritto di restare sul suolo dell’UE, o aiutare nella costruzione dei centri di accoglienza per migranti.
Controllo rinforzato nelle frontiere esterne dell’UE; cioè all’esterno dell’europa, i controlli saranno più strette. “in questo nuovo sistema, ci saranno nuovi controlli obbligatorie in tutte le frontiere. Tutti gli arrivi saranno sottomessi a dei controlli rigorosi di sanità e di verifica d’identità e questo permetterà di reindirizzare immediatamente le persone verso la procedura idonea”, ha dettagliato il vice presidente della commissione europea Margaritis Schinas.
Un trattamento accelerato per i migranti “poco suscettibili” di ottenere una protezione. È anche previsto un procedimento accelerato per respingere i migranti che sono poco suscettibili di ottenere la protezione internazionale, ha annunciato la commissione. Si trattano di quelli che vengono da paesi con il tasso di risposta positiva alla domanda di asilo inferiore a 20 per cento, come la Tunisia o il marocco. Per queste persone, la loro domanda di asilo si farà alla frontiera in un limite di tempo di 12 settimane.
Dei rimpatri “più efficaci” e a carico dei paesi che rifiutano di accogliere i richiedenti asilo. L’UE mira una efficienza rinforzata nel ritorno dei migranti illegali nei loro paesi di origine via particolarmente dalla nomina di un coordinatore e una intensificazione delle negoziazioni con gli stati di origine.
