L’inizio della fine dell’era del coronavirus è “colpa degli immigrati”

Arrivano buone notizie dal mondo sulla sfida contro il coronavirus. La distribuzione del vaccino è sempre più vicina. Parliamo di un vaccino sviluppato da Pfizer – BioNTech che forse sarà pronto e autorizzato già nel dicembre 2020 negli Stati Uniti.

Il virologo Roberto Burioni, in un suo intervento in tv, ha dichiarato: “In passato per produrre un vaccino ci sono voluti 12 anni, qui siamo davanti ad un qualcosa di stupefacente: è la più grande impresa che la scienza e l’uomo abbiano fatto nella storia. Addirittura so di una vaccinazione programmata per gli operatori sanitari negli States fissata per il 15 dicembre! Ovviamente lo studio sul vaccino deve ancora concludersi ma, finalmente, possiamo dire che abbiamo un vaccino che funziona.” Ciò che rende questo vaccino così eccezionale, non è solo la difficoltà della sfida di trovare la soluzione a questa pandemia il prima possibile, ma che ad essere arrivati per primi alla meta siano stati due immigrati.

Ozlem Tureci e Ugur Sahin, marito e moglie, tedeschi di origini turca, hanno fondato BioNTech, l’azienda di biotecnologia e biofarmaceutica. Sahin è nato in Turchia, quando aveva 4 anni la sua famiglia si è trasferita in Germania, a Colonia. I suoi genitori erano operai. Ha studiato medicina all’Università di Colonia e ha ottenuto il titolo di dottorato con il suo lavoro sull’immunoterapia per le cellule tumorali. Tureci, invece, è figlia di un chirurgo turco che si era trasferito da Istanbul in Germania. Più tardi è diventata anche lei una dottoressa. Durante l’ultimo anno dei suoi studi, Tureci ha incontrato il suo attuale socio e marito, Sahin.

La coppia ha portato avanti il lavoro di sviluppo di medicine per trattare il cancro, prima fondando l’azienda Ganymed Farmaceutici e, dopo qualche anno, con BioNTech. Tureci e Sahin hanno ottenuto diversi premi, durante la loro carriera, grazie ai loro lavori. BioNTech aveva una partnership con Pfizer per lo sviluppo di medicinali destinati alla cura di diverse patologie, già prima dello scoppio della pandemia.

Tureci e Sahin sono solo due dei tantissimi turchi che sono emigrati all’estero e che hanno ottenuto un riconoscimento globale grazie alle loro capacità. Sono solo due nomi tra tanti extracomunitari che hanno raggiunto l’Europa e sono riusciti a realizzarsi. Sono solo due persone, tra tante, che partendo dal proprio paese, per un motivo o per un altro, riescono poi a cambiare il mondo.

La coppia ha acceso, dentro di noi, la luce della speranza verso la vita. La pandemia di coronavirus ha causato una tragedia sanitaria, emotiva e anche umana. Basta ricordare le parole dei politici di estrema destra in Italia, che qualche mese fa fomentavano odio contro le comunità straniere e migranti, accusandole di aver portato il virus nel nostro paese e di continuare a diffonderlo. Nonostante la brutalità della pandemia loro, senza vergognarsi, continuavano a cercare di dividerci. Pensandoci seriamente: come è possibile differenziare un essere umano dall’altro? Chiunque trovi la possibilità di realizzarsi può essere un candidato per cambiare il mondo.

Ora possiamo dirlo forte, l’inizio della fine dell’era del coronavirus è “colpa degli immigrati”.

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