Ieri, 2 dicembre, Stéphanie Frappart è stata il primo arbitro donna a dirigere una partita di Champions League maschile. Frappart è francese e ha iniziato a sua carriere da arbitro nel 2009. Ha seguito i passi della svizzera Nicole Petignat, la prima donna ad arbitrare la coppa Uefa nel 2003.
Vedere una donna che dirige una partita di calcio maschile ormai non è una novità per alcuni paesi come la Francia e la Germania. La Frappart fa l’arbitro in Ligue 1 dal 2019 mentre la tedesca Steinhaus è stata direttrice di gara in Bundesliga dal 2017 al 2020.
Stasera in Europa League dirigeranno la partita Gent – Slovan Liberec l’arbitro Kateryna Monzul’ con le sue assistenti Oleksandra Ardasheva e Maryna Striletska che comporranno una formazione arbitrale tutta femminile.
In Italia, non abbiamo visto ancora una donna che dirige una partita di alti livelli di calcio maschile. Una bella notizia, in questo senso, è arrivata con Maria Marotta che il 26 ottobre ha diretto la partita di Coppa Italia tra Cosenza e Monopoli.
In Gran Bretagna, invece, c’è Jawahir Roble, una giovane donna ad essere la prima arbitro musulmana. La Roble è scappata dalla guerra civile in Somaila insieme a sua famiglia. Aveva 10 anni quando si sono trasferiti a Londra. Oggi, il suo scopo è diventare la prima donna a dirigere le partite della Premier League.
Vedere una direttrice di gara nelle sfide di sport dominate storicamente dai maschi è ancora “una cosa strana” in diversi parti del mondo. Dirigere una partita di calcio maschile, però, non è più un sogno lontano per le donne. Gli arbitri che oggi descriviamo come “i primi” sono i modelli che danno ispirazione a tante future arbitri, mentre ancora ci sono numerosi ruoli lavorativi nel mondo in cui è difficile trovare un modello di ruolo femminile per le nuove generazioni.