JOSHUA WONG ARRESTATO DI NUOVO: QUANDO LOTTARE PER LA LIBERTA’ DIVENTA UN REATO

Arrestato per aver organizzato un’assemblea non autorizzata fuori dal quartier generale della polizia nell’Ottobre del 2019. Insieme a lui anche gli attivisti Agnes Chow e Ivan Lam sono stati arrestati e, il 2 Dicembre sono stati processati. Rischiavano la pena massima di cinque anni. Sono stati condannati a 13, 10 e 7 mesi di carcere dal tribunale di Hong Kong. Nel 2019, Wong è stato detenuto per due mesi. 

Joshua Wong è noto alle forze dell’ordine, soprattutto all’opinione pubblica poiché fa parte dei protagonisti a maggioranza giovani che non sono più disposti ad accettare la corruzione e le ruberie dell’élite economica e politica dei loro paesi. Chi manifesta il proprio dissenso contro il governo cinese rischia l’ergastolo o l’arresto, per questo Wong si trova in questa situazione ad oggi. Ricapitolando gli avvenimenti, Hong Kong è stata teatro di brutalità e violazione dei diritti umani: Hong Kong fa parte della Cina ma possiede una sua autonomia sul piano economico, giudiziario ed amministrativo. Nel 1997 la città tornava sotto la sovranità cinese dopo essere stata sotto il dominio dell’Inghilterra ma questo poteva accadere ad una condizione: il rispetto da parte della Repubblica Popolare Cinese del “One country two system” ossia il principio che riconosceva all’ex colonia il privilegio di mantenere il proprio sistema economico ed amministrativo. L’autonomia concessa dalla Cina non è illimitata, scade nel 2047. Le proteste quindi di cui ha fatto parte Joshua Wong sono insorte contro il disegno di legge sull’estradizione verso la Cina. Essere processati in Cina non equivale ad essere processati ad HK, poiché il sistema giudiziario cinese è uno dei più iniqui al mondo. 

Le manifestazioni pacifiche a cui hanno partecipato migliaia di giovani mobilitando insegnanti e genitori sono state il risultato di una vera e propria lotta per la libertà, hanno avuto paura del proprio futuro così da scendere in campo con l’arma migliore, la resilienza abbracciata al coraggio. Sono stati mesi molto duri quelli del 2019 poiché la polizia ha adottato una vera repressione costituita da accesi scontri contro i giovani, utilizzando l’uso della forza e delle armi contro persone disarmate, hanno dimostrato che l’unica forma di dialogo per la Cina ad oggi è l’oppressione. 

Nonostante ogni forma di manifestazione di dissenso sia vietata, Joshua Wong ed altri ragazzi si muovono per le città cercando di sensibilizzare i vari governi sui soprusi e censure del governo cinese, si schierano sempre con chiunque protesti contro dei regimi come Bielorussia e Thailandia di cui si parla realmente poco nel panorama internazionale. I ragazzi di Hong Kong sono riusciti a far eleggere il più giovane legislatore, salvo poi essere subito rimosso dal Consiglio perché non ha giurato abbastanza fedeltà alla Cina, si è ritrovato a dover scappare a Londra dopo essere stato arrestato. Gli scandali del governo cinese si susseguono dopo le cruente vicissitudini, dall’America il New York Times ha rivelato documenti segreti in cui si elargisce l’ordine di rinchiudere un milione di musulmani cinesi in campi di concentramento rieducativi al fine di riconvertirli. 

Per questo e per tanti altri motivi ancora i giovani come Joshua Wong vanno difesi a tutti i costi, difendendo loro ci terremo stretta la nostra libertà che non è così scontata come sembra, basta guardare più in là delle proprie sicurezze per scoprire che nel mondo l’uguaglianza è un’utopia. 

Menu