Questa non è satira, è fomentare odio

Questa non è satira, è fomentare odio.
In un periodo così drammatico c’è sempre chi cavalca l’onda fomentando odio verso chi sta peggio.
Come si nota nella “vignetta” – se si può definire così – c’è un solo scopo: fomentare la rabbia ed odiare chi cerca salvezza. 
Un cattolico che è triste per non poter festeggiare la nascita di Gesù bambino con messa a mezzanotte e cenone con assembramento. 
Dall’altra dei barconi con poveri disperati neri nella mia umile opinione questa non è satira, ma è odio. 
Mettere a confronto due situazioni senza niente in comune e forzarle ad apparire comparabili, simili. Una vergogna. 
Far politica con la paura è quanto di peggio possa esserci, ma finché ci sarà chi ci crede saremo messi molto molto male!
Come i cartelli esposti dai nostri esponenti dell’opposizione al governo che riportavano l’orrenda dicitura: porti aperti, imprese chiuse. Terrificante!
Quale mente contorta penserebbe che sia preferibile rischiare la vita in mare per sperare in una migliore piuttosto che passare per una volta soli una festa al fine di salvaguardare se stessa e i propri cari?
Questi vivono proprio fuori da ogni logica.
Strumentalizzazione pesante, indecente e cattiva, sì cattiva. 
E se fosse così facile stare su di un gommone, faremmo tutti così le vacanze in mare, tra selfie e partite a briscola! 
Questa satira corrotta e di basso gusto offende i bambini e gli uomini e donne che in mare hanno lasciato la vita e marca i limiti di una società civile che barcolla.
È vero che esiste la libertà di espressione, ma la libertà di fomentare l’odio no!

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