Brandon Bernard e la pena di morte

Una settimana fa, Brandon Bernard è stato giustiziato in Indiana. Nel 1999, all’ora adolescente, Bernard era stato condannato a morte per l’omicidio di Todd Alan Bagley e Stacie Lynn Woodard Bagley. Brandon Bernard faceva parte di un gruppo di 5 ragazzi di cui solo lui e Christopher Vialva avevano 19 anni, gli altri 15. Insieme rapinarono i Bagley e li costrinsero a salire sul retro della loro macchina. A sparare ai due, fu il suo complice Christopher Vialva e Bernard diede fuoco alla macchina.

Il processo avvenne nel 2000. Secondo i legali di Bernard, la coppia era già morta quando alla macchina venne dato fuoco. La pubblica accusa sosteneva, invece, che Stacie Bagley fosse ancora viva e sia morta a causa del fumo. La corte federale decise per la condanna a morte di Bernard.

L’esecuzione di Vialva è avvenuta nel mese di settembre. Gli avvocati di Bernard, invece, avevano chiesto l’ergastolo senza condizionale e tante figure famose, sostenitori politici di destra e sinistra, hanno sostenuto campagne per fermare l’esecuzione del ragazzo.

Bernard, a 40 anni, è stato il più giovane detenuto ad essere giustiziato in 70 anni. Sotto la presidenza di Donald Trump ci sono state 10 esecuzioni su 13 in seguito alla decisione della Corte federale; le altre tre erano arrivate sotto l’amministrazione di George W. Bush. Quella di Bernard è la prima esecuzione a morte, dopo 130 anni di storia, che avviene in un periodo di transizione tra due presidenti.

L’amministrazione Trump ha già messo in atto le 5 esecuzioni programmate prima del giorno dell’inaugurazione della presidenza di Joe Biden il 20 gennaio 2021. Trump entrerà nella storia americana per la sua fretta nel terminare le esecuzioni a morte dei detenuti prima della scadenza del suo mandato. Lascerà la presidenza con il numero di esecuzioni più alto rispetto agli altri presidenti passati. Ad inizio gennaio anche una donna verrà giustiziata per la prima volta dal 1953. La pena di morte federale è stata reintrodotta negli Stati Uniti nel 1988 ma fino al 2001 non era mai stata utilizzata.

La pena di morte viola il diritto più importante, il diritto alla vita. La legalità di questa pena, però, non può significare, in nessun modo, che essa sia giusta per la punizione di qualsiasi tipo di crimine. Nel mondo sono 35 paesi che utilizzano la pena di morte come una forma di punizione legale. Tra questi ci sono: Stati Uniti, Cina. Egitto, Libia, Somalia, Sudan, Afghanistan, Arabia Saudita, Iran, Pakistan e Corea del Nord.

In una recente ricerca sviluppata da Gallup, si evidenzia che negli ultimi 5 anni è diminuito costantemente il numero di persone a favore della pena di morte negli Stati Uniti. In altri paesi, come ad esempio la Turchia, invece, negli ultimi anni si è discusso di reintrodurre la pena di morte che era stata abolita ufficialmente nel 2004.

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