La Francia accelera la cittadinanza per gli immigrati che hanno lavorato in prima linea nella pandemia.
In tempi “normali”, per ottenere l’approvazione della domanda di cittadinanza, un candidato deve aver risieduto in Francia per cinque anni con un reddito stabile e aver dimostrato l’integrazione nella società francese. Ora, in riconoscimento degli “eccellenti servizi forniti” dai lavoratori in prima linea contro la pandemia, il prerequisito per questi professionisti è sceso a due anni di residenza nel Paese, secondo il Ministro dell’interno. I lavoratori della sanità, delle pulizie e dei supermercati sono tra coloro che, secondo l’appello del ministero dell’Interno, hanno diritto alla naturalizzazione accelerata.
Nel 2017, la popolazione immigrata della Francia era di 6,4 milioni, compreso un numero significativo di cittadini provenienti da ex-colonie, come i paesi dell’Africa settentrionale e occidentale. Il processo per diventare cittadini francesi può essere complesso e richiedere molto tempo e il numero di persone naturalizzate sta diminuendo. Era il 10% in meno nel 2019 rispetto al 2018, secondo la BBC.
Da settembre, quando è stata annunciata l’iniziativa, 74 persone hanno ricevuto un passaporto francese e altre 693 si trovano nella fase finale del processo. Finora hanno fatto la domanda 2.890 persone.