Quello che è accaduto nelle ultime ore a Whashington non so se si possa definire una sorpresa o una premonizione. Trump nella sua isteria sono quattro anni che legittima la parte più estrema degli USA, incoraggiando quest’ultima volta i suoi sostenitori a partecipare ad una manifestazione durante la seduta del congresso in cui veniva ratificata la vittoria di Joe Biden. Molti manifestanti sono riusciti ad entrare nell’edificio scontrandosi con le forze dell’ordine, a suon di selfie e incoraggiamento non sembra che ci sia voluto molto. Chi è riuscito ad entrare nel Congresso si è mosso con facilità inizialmente, facendo così sospendere la seduta mentre deputati e senatori sono stati scortati nella base militare di Fort McNair.
Il bilancio per quanto riguarda le vittime è pari a cinque e trentaquattro arrestati per il momento, dopo oltre quattro ore di permanenza all’ingresso tra le aule di Camera e Senato i rivoltosi sono stati fermati e portati all’esterno. Gli incoraggiamenti di Trump hanno fatto si che Facebook, Twitter e Youtube abbiano preso provvedimenti nei suoi confronti cancellando i suoi video e bloccandolo momentaneamente.
Trump dovendo cercare consensi da qualche parte è riuscito a mobilitare settori della popolazione irrazionali ed estremisti, il risultato è che la popolazione si senta confusa e demoralizzata da non vedere come stanno realmente le cose ed entrare in quel circolo vizioso di fake news che annebbia le menti di complottisti e negazionisti. Questo è ciò che possiamo trovare in un paese ormai confuso, sommerso dalla propaganda nel mondo della politica; un paese in cui la popolazione risulta atomizzata e chi detiene il potere difficilmente come Trump, riuscirà a farne a meno. Il presidente uscente troverà sempre nuovi modi come in questo caso di esercitare il controllo e il dominio. Ineluttabilmente la strategia in auge nel ventunesimo secolo è di controllare opinioni e comportamenti, per indebolire la democrazia e assicurarsi che elettori non informati facciano scelte irrazionali. La frattura sociale e politica degli ultimi anni sicuramente necessita di analisi che si osservano sotto l’occhio del mondo intero, gli accadimenti negli Stati Uniti spesso vengono presentati all’estero in modo fuorviante o fasullo per questo molte persone nelle ultime ore hanno parlato di privilegio bianco. Basta osservare vecchie immagini o ricordare com’era Capitol Hill questa estate durante le proteste di Black Lives Matter, militari schierati pronti all’attacco con il compito di sovrastare la grande folla che secondo alcuni faceva tremare le mura del Congresso. Uomini e donne afroamericani sono stati picchiati e derubati della loro sete di giustizia, da secoli queste persone chiedono di essere trattate con umanità e rispetto ma ieri abbiamo avuto la dimostrazione di quanto sia difficile per la prima democrazia mondiale adottare un comportamento egualitario per i suoi cittadini.
Trump ha utilizzato appellativi dispregiativi per tutte quelle persone che si sono alzate in piedi nel nome del diritto alla vita, ed ha osannato definendo “patrioti” i delinquenti che hanno assaltato il Campidoglio. L’ex presidente è riuscito a sdoganare il senso di giustizia universale in un solo giorno, contemplando il privilegio bianco ove tutto appare lecito e sostenuto con passione. Mentre l’altra faccia della medaglia di privilegi non ne ha mai avuti, ostinati a non arrendersi gli afroamericani sono destinati a lottare con l’unica differenza che loro cercano di essere visti nella cecità della democrazia americana.