Il silenzio rumoroso dell’Europa

L’inferno si è ghiacciato ed il tepore delle private stanze dell’Unione Europea sembrano inesorabilmente aver abbraccio la cultura dello scarto.

Non è bastata l’indignazione generale e/o il monito del Papa che ci esorta e ci ammonisce ricordando che da qualsiasi crisi se ne esce solo insieme e soprattutto senza lasciare nessuno indietro.

Il loro atteggiamento indica altro, e nella totale delegittimazione morale dei principi ispiratori, l’Unione Europea è ormai complice di un giudizio verticistico su base etnico valoriale. La vita e le condizioni dei migranti non sono una priorità. La Carta dei diritti dell’uomo sanguina e le stesse istituzioni che hanno avuto l’ardire in passato di giudicare con disprezzo gli ordinamenti giuridici dei paesi da cui provengono le migliaia di persone ora che i cittadini sono alle porta europee, tacciono.

È un silenzio rumoroso e la mancanza di condanna di queste nefandezze non trova pudore neanche di fronte alla prepotenza di uno stato membro, nel privare l’esercizio delle prerogative di ispezionare di QUATTRO parlamentari EU. Non hanno esitato a mostrare reticenza nei confronti dei cosiddetti sovranisti ergendosi a paladini di giustizia e appena al potere hanno finito per comportarsi uguale. Gli europei e non l’Europa sta dimostrando di essere migliore dei suoi rappresentati.

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