Nel giorno in cui cade l’anniversario dell’unità d’Italia Aboubakar Soumahoro si ingaggia politicamente ed esorta ognuno ad impegnarsi in una comune costruzione di un cammino di emancipazione collettiva, dove all’annichilimento diffuso si contrapponga una rinnovata fiducia, un nuovo umanesimo, in cui ognuno riempia il vuoto di senso e di disorientamento con rinnovata umanità e sentimento di solidarietà.
Dopo aver bussato innumerevole volte alle porte del palazzo del potere, alla sordità di quest’ultimi verso i bisogni immateriali e materiali della comunità degli invisibili, fatta di solitudine e disperazione umana, di fronte alla precarizzazione esistenziale egli afferma che non vi è altra risposta se non un impegno politico collettivo a cui anteporre la politica dei gradualismo, quella fatta di trasformismo in cui i politici simulano una rigenerazione per poter conservare il potere ed il privilegio.
“Non è più il tempo della sopravvivenza individuale, è tempo della sopravvivenza collettiva.”