La risoluzione presentata al Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite da Cina, Palestina e Azerbaigian, sulle ripercussioni negative delle sanzioni economiche applicate ad alcuni paesi come Cuba, ha visto il voto contrario dell’Italia in merito alla questione. La risoluzione è comunque passata con 30 voti favorevoli, 15 contrari e 2 astenuti. Oltre alle risoluzioni per Cuba gli altri stati sono Venezuela, Siria ed Iran paesi debilitati da crisi umanitarie ed economiche. Con l’Italia hanno votato contro anche Francia, Germania, Gran Bretagna, Paesi Bassi, Polonia, Austria, Giappone e Brasile.
Un anno fa atterravano in Lombardia 53 medici cubani della Brigata Henri Reeve, in un momento triste per la nostra Nazione ma soprattutto inimmaginabile. Questi medici hanno esattamente dato continuità alla storia che li precede, una memoria internazionale contraddistinta dalla generosità cubana. Questa generosità a nostro malgrado si è scontrata con un paese alquanto viziato dalla sfera intercontinentale, meglio chiamata Stati Uniti.
Medici che arrivano dall’altra parte del mondo, a titolo gratuito, rischiando la loro vita in prima linea questa è una dimostrazione di stima. Quella italiana invece, è la dimostrazione di quanto siamo diventati servili nei confronti delle grandi potenze. Cuba nonostante le ferite inferte dall’America, si offrì di inviare uno staff medico dopo l’uragano Katrina, ma gli Stati Uniti rifiutarono. Semplice orgoglio di supremazia, accompagnato da una grande mancanza di integrità morale, non per Cuba che ha rivestito un ruolo di fondamentale importanza nelle sue missioni.
La società cubana è autenticamente internazionalista, e il lavoro che i suoi medici fanno in tutto il mondo dall’Oceania all’America Latina e all’Africa è davvero ammirevole. Il loro sistema si basa sulla prevenzione, i progressi in campo medico di Cuba hanno una valenza anche simbolica. Questo perché grazie a essi aiutano il mondo intero e lo fanno ovunque indipendentemente dalle difficoltà che possono avere in patria. L’intervento cubano è stato fondamentale per la liberazione dell’Africa, Che Guevara partì da Cuba con un intero contingente di soldati per andare a combattere per la liberazione del Congo. Cuba fu presente anche in Angola e in Namibia, e grazie a quell’intervento i sudafricani furono mandati via, lo fece in maniera disinteressata senza assumersi mai il merito. Dopo il terremoto di Haiti sono stati incredibili, anche durante l’alluvione in Pakistan del 2010. I medici cubani non rimanevano in città ma si avventuravano nelle aree più impervie del paese e ci restavano, mentre gli occidentali se ne chiamavano fuori. Si potrebbero raccontare le migliaia imprese dei medici e della popolazione cubana, ma questo non basterebbe lo stesso per riscattarli dalla loro condizione. Tutto ciò che fanno in segno di pace, per l’occidente risulta più che invisibile.