Israele continua ad opprimere i palestinesi e occupare la loro terra, non concederà i territori finché ci saranno gli Stati Uniti ad appoggiarlo perlomeno. Da tempo gli israeliani si stanno impadronendo di alcune aree strategiche della Cisgiordania, facendo sì che la parte restante rimanga frammentata. Nel frattempo Gaza resta sotto assedio, ogni giorno vengono commessi nuovi crimini. La maggioranza degli israeliani sembra sempre più indifferente alla politica. Città come Tel Aviv o Haifa sono soltanto aree urbane molto ricche, con uno stile di vita elevato. Quasi ci si dimentica che sorgono in zone di conflitto. Eppure a pochi chilometri da lì cominciano i confini, quegli orribili muri e le recinzioni di filo spinato. Ma per chi se ne sta seduto nei locali alla moda o frequenta i teatri delle città, quell’ingiustizia rimane invisibile. Tra l’altro l’opposizione interna è quasi scomparsa in Israele.
Israele ha continuato a limitare la libera circolazione dei palestinesi negli Opt attraverso posti di blocco e blocchi stradali. Le autorità israeliane hanno arrestato illegalmente in Israele migliaia di palestinesi degli Opt, trattenendone centinaia in detenzione amministrativa senza accuse né processo. La tortura e altri maltrattamenti dei detenuti, tra cui minori, sono stati commessi con impunità.
Israele ha sfollato oltre 900 palestinesi in Cisgiordania a seguito di demolizioni abitative. Le autorità hanno impiegato una serie di misure atte a colpire i difensori dei diritti umani, giornalisti e altri che hanno criticato il proseguimento dell’occupazione israeliana della Cisgiordania, della Striscia di Gaza e delle alture del Golan siriane. Le autorità hanno negato ai richiedenti asilo l’accesso a un processo di determinazione dello status di rifugiato equo o rapido.
La democrazia è assopita in questo stato, la questione di questi giorni vede la fazione palestinese di Gerusalemme Est, considerata come territorio occupato dalla risoluzione 242 delle Nazioni Unite ma annessa da Israele dopo la guerra del 1967. Nella zona vivono 250mila palestinesi, e questa esplosione di violenza è stata causata dall’attacco contro il quartiere storico di Sheikh Jarrah da parte di un gruppo israeliano mosso da evidenti motivazioni ideologiche. Queste persone stanno cercando di riappropriarsi di alcune abitazioni occupate dagli ebrei prima del 1948 in nome di una legge che non prevede alcuna reciprocità: i palestinesi che si sono trasferiti nel quartiere dopo essere stati espulsi da Gerusalemme Ovest nel 1948 non hanno alcun diritto. Gli scontri in atto devono accendere il motore della macchina sulle violazioni dei diritti umani, Europa se ci sei batti un colpo.