Sabaudia, doping ai braccianti indiani per lavorare di più e alleviare la fatica

In Italia nel 2021 siamo costretti a leggere anche queste notizie. Oltre a calpestare la dignità dei lavoratori, si calpesta la dignità di uno Stato che si manifesta una repubblica democratica fondata sul lavoro. Un medico di base ha prescritto false ricette di un farmaco stupefacente con il principio attivo dell’ossicodone a 222 braccianti indiani, non per curare delle patologie, ma per riuscire a fargli sostenere i gravosi turni di lavoro nei campi. È quanto accaduto a Sabaudia, nell’Agro Pontino (Latina).

L’operazione dei carabinieri del Nas di Latina si chiama “No pain” che ha portato all’arresto del medico, all’interdizione dello stesso insieme a un avvocato e a una farmacista. Lo sfruttamento dei braccianti continua senza sosta, senza nessuna risonanza politica e tanto meno senza che qualcuno dall’alto delle proprie posizioni di potere, si faccia portavoce di una battaglia che da tempo chiede l’aiuto delle istituzioni.

Il profitto continua a calpestare qualsiasi diritto umano, il tutto accompagnato dall’appoggio costante dei padroni che credono di aver fatto un favore assumendo questi lavoratori. Perciò una volta entrati in questo circolo vizioso, si è proprietà dell’imprenditore, così manifestavano certe frasi svariati proprietari di aziende. Ma qui il favore lo fanno i braccianti alle vostre tasche. Lo fanno per disperazione, senza più forze e senza speranza di riscattarsi. Lo fanno perché si sentono messi da parte, gli invisibili che qualcuno fatica a vedere.

I racconti che sentiamo ogni giorno dovrebbero farci alzare tutti in piedi, il lavoro è un diritto e non può accostarsi ad un’unica teoria che è quella di massimizzare ogni entrata non considerando il lavoratore che l’ha prodotta.

 Questi operai non sono invisibili e nemmeno numeri. Sono persone con lo stesso valore comune degli altri. Sono arrivati in Italia sognando la terra promessa ma si sono ritrovati di fronte ad un inferno dantesco, i nostri connazionali ne sono la causa. Gli immigrati vengono considerati come gli ultimi della catena umana, sono disposti a migliaia di sacrifici che non vengono mai ripagati. In Italia si distruggono le intenzioni per paralizzarti e rilegarti a ciò non ha più un nome: vita.

Molti operai e braccianti, anche durante questi mesi hanno perso la loro di vita o la stanno perdendo donando il proprio sangue a chi invece di difenderli li sotterra.

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