La morte di Seid Visin, per quanto ci sentiamo assolti, siamo tutti colpevoli

La morte non è mai una cosa facile da accogliere, ma quando si tratta di un ragazzo ventenne che ha tutta la vita davanti ti si aggrovigliano le budella e ti sale su un tanfo nauseabondo di una società putrefatta che ha una coscienza anestetizzata.

Una comunità che ha perduto l’umanità. Muore per la nostra incapacità di essere comunità, muore per la nostra insensibilità, muore perché razzializzato. Domani con più calma, se abbiamo un briciolo di dignità troviamo un modo adeguato per onorarlo magari ritrovandoci nell’umano desiderio di crescere in coscienza ed affezione.

Oggi, nonostante il doloro, non riesco ad augurarvi sentimento diverso che provare vergogna, non riesco a provare sentimento diverso. Siamo tutti colpevoli! Muore un fiore della Repubblica orfano di cittadinanza. Muore un fiore a cui abbiamo negato l’Identità.

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