Il 3 giugno, ad Anzio, si è tenuta un’importante manifestazione in memoria di Willy Monteiro Duarte che ha come scopo quello di risvegliare le coscienze, di educare e soprattutto di non lasciare cadere nell’oblio una storia ed un esempio che non appartiene solo a Willy, ma anche a tanti altri angeli a cui viene strappata barbaramente la vita, spesso sotto gli occhi velati di chi dovrebbe proteggere i più deboli.
L’Istituto Apicio Colonna Gatti di Anzio, con a capo la dirigente scolastica Prof.ssa Maria Rosaria Villani, assieme ai suoi allievi ed a tutto il personale, si è impegnato in una lodevole iniziativa in memoria di Willy, inaugurando a suo nome il nuovo laboratorio di cucina. Un gesto sicuramente di grande impatto. Si vuole così mandare un messaggio chiaro, che richiama senza ombra di dubbio l’attenzione dei ragazzi ad avere un grande senso civico e ad un chiaro “no al bullismo”. Presente e visibilmente commossa, la vicesindaca della città metropolitana di Roma Capitale, la prof.ssa Teresa Zotta.
Oggi la società è chiamata a rispondere senza un se e senza un ma, perché il vero cancro della società odierna è la mancanza di piani attivi e concreti per orientare i nostri ragazzi così che non siano lasciati soli. In un’era dove i giovani sono influenzati negativamente da alcuni stereotipi, la prof.ssa Villani tiene a farci sapere che questa idea nasce subito dopo aver appreso quanto era capitato al povero Willy Monteiro Duarte perché, dice la prof.ssa Villani, la scuola è un punto di riferimento fermo per i ragazzi dove acquisiscono e rafforzano i principi ed i valori per una migliore convivenza. E dunque, dal quel momento, Willy è entrato a far parte della sua grande famiglia, pertanto dedicare un laboratorio di cucina a Willy è un atto dovuto, in quanto riconosce in quel ragazzo un esempio da seguire.
I ragazzi dell’Istituto Apicio Colonna Gatti hanno risposto alla chiamata con interesse e, attraverso dei laboratori, ognuno di loro ha dedicato un pensiero, una canzone o un opera d’arte in memoria di Willy. Questo è stato un sentito motivo di orgoglio e di soddisfazione per la prof. ssa Villani che pensa che questi fatti debbano essere toccati con mano e solo creando delle emozioni riusciremo a riportare i ragazzi a comprendere i veri valori della vita.
I ragazzi hanno lavorato tutti insieme valorizzando le potenzialità di quelli con bisogni educativi speciali, perché lo scopo è favorire il più possibile l’inclusione, responsabilizzare e sensibilizzare sulle varie tematiche che posso creare esclusione. È stata una continua scoperta, in quanto la scuola ha potuto notate la grande preparazione e sensibilità che hanno avuto gli studenti, portando un valore aggiunto alla manifestazione con concetti inaspettati.
È assolutamente importante dare spazio ai ragazzi, ed è necessario agire subito laddove si crea un problema. L’assessore ai servizi sociali del Comune di Anzio, Velia Fontana, dichiara che la scuola evidenzia il bisogno di una maggior attenzione già dalle prime classi elementari perché ogni bambino arriva con un suo proprio bagaglio di esperienze familiari e culturali ed è importante, sin dall’inizio, creare un lavoro di squadra e di rete tra scuola e genitori, incentivare i ragazzi al lavoro di gruppo affinché ognuno di loro si senta parte integrante per favorire una inclusione a 360 gradi.
Willy è un simbolo della lotta contro il bullismo, un ragazzo che sognava di diventare uomo, e chi sa magari un grande chef. Willy non è un eroe, ma è soltanto uno come noi con l’unica differenza che lui non sarebbe mai sceso al compromesso davanti ad una violenza. L’altruismo era un concetto educativo trapiantato in lui. Commossa ma forte e determinata, Lucia, la mamma di Willy, si è rivolta ai ragazzi guardandoli negli occhi. Ha ricordato loro che la rabbia è un sentimento che fa parte dell’essere umano, ma che è importante saperla gestire affinché non diventi un’arma contro noi stessi e contro gli altri: “Cinque minuti di riflessione possono salvare la vita a qualcuno.”
La storia di Willy ci ricorda che la vergogna, la coscienza, il pudore, il senso civico, l’integrità, la responsabilità, l’altruismo e l’inclusione devono prevalere. Sono i valori fondamentali di cui ogni singola persona ne deve fare i propri pilastri per non lasciare che i nostri figli finiscano inghiottiti nell’onda delle violenze.
Willy Monteiro Duarte viene vigliaccamente strappato alla vita la notte tra il 5 e il 6 settembre 2020 a Colleferro. Avrebbe da lì a poco compiuto 22 anni. Un ragazzo che sognava di diventare un cuoco, era una persona dotata di carisma, di altruismo e senso civico. Ha pagatp per il suo coraggio, voleva solo difendere un suo compagno perché era una persona integra e ha scelto di non stare zitto e di difenderlo.
Non si può né misurare né quantificare il dolore di un genitore quando perde un figlio. Lucia, mamma di Willy Monteiro Duarte, e Cristina, mamma di Giulia Puleio, deceduta il 21giugno del 2018 in un tragico incidente sul Lungotevere assieme allo chef Alessandro Narducci. Vedere due donne che, accomunate dallo stesso dolore, anche se con modalità diverse, deve per forza farci riflettere. Vite e sogni spezzate in un battito di ciglia. Queste due donne si consolano con un gesto dal significato profondo, una lunga stretta di mano, con l’augurio che possano tutti lottare per prevenire tragedie come quella di Willy e tanti altri e che nessuno resti solo nel proprio dolore.
