“Se fai domanda di asilo in Danimarca, sai che verrai rimandato in un paese al di fuori dell’Europa. Speriamo quindi che le persone smettano di chiedere asilo qui”, queste le parole del portavoce del governo guidato dalla premier di centrosinistra Mette Frederiksen.
Questa è la legge approvata dal parlamento danese che permetterà al paese di esternalizzare l’accoglienza dei richiedenti asilo: i migranti che arriveranno sul territorio nazionale saranno mandati in Stati terzi, al di fuori dell’Unione Europea durante l’esaminazione della domanda.
Vedremo così le vite di migliaia di persone appese all’ego di uno stato che non si fa portavoce di salvaguardare i diritti umani, piuttosto di negarli pur andando contro i principi stabiliti dal diritto internazionale in materia di rifugiati. Negli ultimi anni la Danimarca ha inasprito le sue leggi, le previsioni di molti attivisti e analisti si sono rivelate vere in merito a questa presa di posizione così dura ed esente da ogni responsabilità. Un paese così prosperoso, intimidito dalle sofferenze umane non può che farci preoccupare. Una legge controversa questa appena approvata, non degna dei principi che legano ogni stato a ciò che è l’Unione Europea, molti dei più grandi organismi in difesa dei diritti umani, stanno facendo sentire la propria voce sulla questione. Si ritengono delusi della posizione che il governo danese ha preso, sono anni di duro lavoro che vengono calpestati senza alcuna prevenzione.
Charlotte Slente, segretaria generale del Consiglio danese per i rifugiati, ha affermato che “l’idea di esternalizzare la responsabilità di elaborare le richieste di asilo dei richiedenti è irresponsabile e manca di solidarietà”.
“Abbiamo ripetutamente invitato i deputati danesi a respingere questo progetto di legge” ha spiegato. Modelli simili, come quello australiano o i cosiddetti ‘hotspot’ sulle isole greche, hanno comportato gravi incidenti di detenzione, aggressioni fisiche, lentezza delle procedure d’asilo, mancanza di accesso all’assistenza sanitaria e mancanza di accesso all’assistenza legale”.
Slente ha aggiunto nella sua dichiarazione che non è chiaro come potrebbe essere amministrato un centro di accoglienza in un paese terzo, poiché la Danimarca ha la “responsabilità legale” di salvaguardare i diritti dei richiedenti asilo e dei rifugiati.
L’Europa ha il dovere morale e legale di intervenire, i rifugiati non possono rimbalzare da un paese all’altro, colpevoli solamente di aver avuto una vita più sfortunata della nostra.