Donne e uomini decidono, senza esitazione e presunzione, di prendere carta e pena e raccontarsi. Di narrare il loro punto di vista e da oggetto dell’informazione, senza alcuna pretesa, divenire soggetti dell’informazione. Il baricentro del nostro agire, il centro di gravità, è la costante tensione verso una informazione che, per quanto parziale, in quanto espressione di un punto di vista circoscritto, non sia strumentale. In questa straordinaria avventura, i successi indissolubilmente raggiunti grazie alla fiducia che ci accordate, ci responsabilizzano per un impegno di scrittura civile che possa contribuire a cambiare una narrazione pubblica che è intrisa di paternalismo.
Una sfida tanto affascinate ed impegnativa quanta la consapevolezza che non possa compiuta da poche persone, per quanto motivate siano. Richiede un impegno condiviso di una comunità di donne e uomini la cui amicizia sia generativa e transformativa. Il cui confronto si radichi sulle dissomiglianze e non si limiti alle sole differenze.
In questa fase di transizione post-pandemica, intravediamo una possibilità per i nostri propositi e la resistenza dell’inerzia di chi ha convenienza che nulla cambia, ci dà la misura dell’arduo compito. Serve costruire un nuovo linguaggio, una nuova mappa di significati per riaffermare ed esprimere concetti arbitrariamente erosi dai significati originari.
L’immigrato è diventato clandestino anziché viandante. Si è arrivati addirittura ad essere colpevoli di essere brave persone (buonisti) e/o prestare attenzione all’uso responsabile della parola “il cosiddetto politically correct”. Dobbiamo rieducarci ad un pensiero critico e dialettico per una trasformazione feconda e creatrici. Abbiamo deciso di farlo in prima persona.
Abbiamo deciso di metterci la faccia, come si usa dire, non delegando più ad altri. A questo proposito chiediamo anche a te, se vorrai far parte di questa rivoluzione gentile, di impegnarti con noi sostenendo l’iniziativa che abbiamo promosso per il superamento della legge sulla cittadinanza firmando la nostra petizione. Se vorrai anche mandarci storie e testimonianze di un’Italia ricca di diversità, composita e plurale che non viene raccontata. Saremo ben lieti di esserne strumento divulgativo.
