Un convoglio dell’esercito francese bloccato in Burkina Faso dalla popolazione

I soldati francesi dell’operazione “Barkhane” sono stati bloccati dai manifestanti che protestano contro la presenza dell’esercito francese nel territorio burkinabé.

Un convoglio militare francese è stato bloccato, a metà novembre, nella città di Kaya, nel centro nord del paese. I manifestanti sono stanchi dei molteplici attacchi terroristici che hanno causato già in qualche anno migliaia di morti fra forze dell’ordine burkinabé e civili. Il convoglio era composto da novanta veicoli partiti dalla Costa d’Avorio con destinazione il Mali, via Burkina Faso e Niger. Sono stati stoppati a qualche decina di kilometro al nord-est di Ouagadougou, vicino la città di Kaya.

Secondo le autorità francesi, il convoglio trasportava dei pezzi di ricambio per rifornire la grande base militare di Gao in Mali. Le informazioni e le voci che invece giravano sui social indicavano che il convoglio trasportasse delle armi destinate a gruppi terroristici. I manifestanti chiedevano di poter ispezionare i contener trasportati dai veicoli.

La rabbia della popolazione del Burkina Faso si spiega dall’esasperazione legata alla situazione di sicurezza e umanitaria che si sta deteriorando giorno dopo giorno. Domenica 14 novembre, nel villaggio di “Innata”, al nord del Burkina Faso, cinquantatre gendarmi sono stati uccisi durante un attacco terroristico. I militari erano impegnati nel sorvegliare una miniera al confine con il Niger.

Da allora, la popolazione ha iniziato a chiedere le dimissioni del presidente Kaboré continuando le aspre critiche verso la Francia. Dopo qualche giorno di stop, il convoglio è riuscito a continuare il suo viaggio verso il Niger dopo intense negoziazioni fra leaders manifestanti e autorità burkinabé.


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