Il governo autorizza la concessione di 70mila permessi di lavoro

La settimana scorsa, il premier Mario Draghi ha firmato un decreto che approva la concessione di quasi 70mila permessi di lavoro ai migranti provenienti da vari stati. Un passo in avanti per l’integrazione dei migranti in Italia.

Per ricostruirsi, soprattutto dopo la pandemia del Covid-19, l’Italia ha bisogno dei migranti. Martedì 21 dicembre, il premier Draghi ha firmato un decreto che autorizza la concessione di 69.700 visti di lavoro per rispondere alla mancanza di mano d’opera nel paese. Quasi il doppio dell’anno precedente, fa sapere il Sole 24 Ore.

Questi permessi di lavoro saranno concessi, in particolare, ai cittadini provenienti dall’Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia, Corea, Costa d’Avorio e dall’Egitto. Sono i paesi con i quali l’Italia ha firmato degli accordi di cooperazione. I principali settori interessati dal decreto sono quelli del trasporto di merce, costruzione e alberghiero, ai quali vengono attribuiti quasi 20mila visti.

“E’ un decreto che, per la prima volta da tanti anni, prova a rispondere ai bisogni dei partners sociali”, ha riferito il ministro del lavoro, Andrea Orlando, che ha scritto il testo con la collaborazione del ministro degli interni, Luciana Lamorgese.

I due ministri avevano inizialmente proposto a Mario Draghi 80mila visti. Sebbene la cifra sia al di sotto rispetto a quella iniziale, il Premier non chiude le porte a dei permessi supplementari durante l’anno. “Noi rispondiamo all’appello dell’industria italiana, la cui domanda è ancora più elevata rispetto a questa cifra”, ha fatto sapere durante una conferenza stampa.

Il gruppo WeBuild, leader italiano della costruzione, ha sottolineato al governo, in un comunicato scritto dal Corriere della Sera, che sarebbero stati necessari almeno 100mila lavoratori per compensare il piano di rilancio.

Menu