In un rapporto confidenziale, l’Unione europea riconosce che le autorità libiche hanno fatto “uso eccessivo della forza” contro i migranti e che alcune intercettazioni nel Mediterraneo sono state effettuate contro le normative internazionali.
Eppure l’Ue, addestra la Guardia costiera libica e gli fornisce attrezzature per bloccare i flussi migratori ed intende mantenere il suo sostegno alle forze libiche. Si tratta di un documento di natura riservata ottenuto dall’Associated Press. Secondo il testo, l’addestramento fornito alle forze libiche dagli europei “non è più pienamente seguito”.
Dal 2017 l’Italia, con il sostegno dell’Ue, sta addestrando la Guardia costiera libica al fine di intercettare nel Mediterraneo il maggior numero possibile di migranti che desiderano raggiungere le coste europee. Secondo l’Oxfam, in totale, in quattro anni, 32,6 milioni di euro sono stati assegnati a Tripoli per bloccare i flussi migratori.
Nel 2021, la Guardia costiera ha recuperato più di 32mila migranti in mare, quasi il triplo del 2020.
Il rapporto concorda sul fatto che l’impasse politica in Libia ha ostacolato il programma di formazione della Guardia costiera dell’Ue. Secondo gli autori, le divisioni interne del paese rendono difficile applicare “gli standard di comportamento appropriati in conformità con i diritti umani, specialmente quando si tratta di migranti irregolari”.
Il documento si riferisce in particolare ad un incidente durante l’intercettazione in mare di una barca con a bordo alcuni migranti del 15 settembre. Le forze libiche hanno usato tattiche “mai viste prima e non in linea con l’addestramento (dell’Ue) e con i regolamenti internazionali”. Senza dare maggiori dettagli, Frontex ha dichiarato ad Associated Press di aver documentato il caso e di aver presentato un “rapporto su incidenti gravi”.
Le stesse persone responsabili dello smantellamento della tratta sono gli stessi trafficanti. Nonostante ciò, l’Ue rimane impegnata ad addestrare i libici e a rafforzare la loro capacità di gestire una grande zona di ricerca e soccorso nel Mediterraneo (zona SAR). “Quando si tratta di migrazione, il nostro obiettivo è salvare la vita delle persone, proteggere chi ne ha bisogno e combattere la tratta di esseri umani e il traffico di migranti”, ha detto ad AP il portavoce degli affari esteri dell’Ue Peter Stano.