Oggi 24 febbraio 2022, l’Europa si è svegliata nel bel mezzo di una guerra il cui l’artefice ha sempre dimostrato una visione distopica rispetto alla realtà dei fatti o dei luoghi per meglio dire.
Il soggetto e la vittima principale è l’Ucraina, già da tempo condannata dalla Russia a subire attacchi, in questo momento sta vivendo la vera tragedia. Le relazioni internazionali sono acqua passata, i presagi dei politologi non hanno conferma, Putin aveva un piano ed è stato scaltro a nasconderlo. La domanda che ci poniamo è se l’Europa è pronta a “morire” per Kiev? Quali saranno le direttive? Cosa ci accadrà? Per ora possiamo attenerci soltanto alle testimonianze che ci arrivano dall’Ucraina. Feriti e morti, persone in fuga ammassate sui treni e autobus, negozi chiusi e bunker sotteranei che riaffiorano da giorni, gli ucraini hanno patito e sapevano che avrebbero patito di nuovo.
Riprendiamo le origini di questa crisi, nulla è scoppiato all’improvviso, ma è il risultato di un conflitto che dura apertamente da otto anni. Mosca nel 2014 ha invaso la pensisola di Crimea e ha sostenuto i movimenti separatisti nella regione del Donbass, in Ucraina orientale. Dopo il riconoscimento di qualche giorno fa delle repubbliche del Donbass, Donetsk e Luganask ora Putin ha dato l’ordine di invadere l’Ucraina. Subito dopo l’indipendenza Ucraiana, le relazioni tra Mosca e Kiev sono sempre state travagliate, questo poiché all’interno del paese si sono succeduti governi più filo-russi e altri più vicini all’Occidente.
Da mesi ci chiediamo quali sono gli interessi in gioco? Sicuramente da una parte abbiamo l’industria bellica da un lato, l’interesse economico del gas dall’altro e mire geopolitiche. L’asse Russia-Cina spaventa l’America, sempre pronta con qualsiasi pretesto a dare battaglia, a fomentare golpe, a fare e disfare in nome della sua politica imperialista. La Cina non ha tolto nessuna maschera in queste ore, i funzionari si sono schierati a favore di Putin e hanno ribadito che non ci saranno sanzioni per la Russia. Di fatto, le sanzioni imposte dagli europei alla Russia, per Putin sono state briciole. Non ha nulla da temere vuole evitare che l’Ucraina entri nella Nato così da potersi giostrare tutti i territori che vuole. Il discorso di un’entrata dell’Ucraina nella Nato contro la volontà e le paure dei russi è solo una prima facciata di un discorso molto più complesso, dove gli interessi bellici, economici, e geopolitici sono al centro di un conflitto che potrebbe avere degli scenari terribili per tutti noi.
Il Gas, le armi, tutti fattori scatenanti e artefici di una lite Russia-America che non sembra avere tregua. In merito al Gas il giornalista Alberto Negri ne delinea con lucidità i motivi, leggiamo in un suo articolo: “Ucraina? La posta in gioco è una simulazione di guerra sì, ma del gas. La verità che è che gli americani vogliono far saltare il gasdotto Russia-Germania, il Nord Stream 2, dove nel consiglio è entrato anche l’ex cancelliere Schroeder. La sua caratteristica principale, quella che non piace agli americani, è di bypassare completamente gli Stati Baltici, quelli di Visegrad, l’Ucraina e la Bielorussia, spazzando via così qualsiasi eventuale pretesa da parte di questi Paesi di fare pressione su Mosca. Questi Paesi, tranne ovviamente la Bielorussia, pedina manovrata da Mosca, sono in gran parte pedine manovrate, attraverso la Nato, dagli Usa”.
L’industria bellica l’altro elemento sullo scacchiere di questa disputa internazionale. Come intende l’America proteggere I suoi alleati Europei è molto chiaro: attraverso le armi. Riporta la notizia la redazione de Il Faro di Roma: “I primi affari sono andati a buon porto in Polonia che acquisterà 6 miliardi di dollari in carri armati statunitensi, ponti d’assalto ed esplosivi. A darne notizia è il segretario alla difesa Lloyd Austin. Gli Stati Uniti venderanno 250 carri armati M1A2 Abrams alla Polonia per rafforzare ulteriormente le capacità di difesa lungo il fianco orientale della NATO con la Russia. L’annuncio è stato fatto venerdì durante una sua tappa a Varsavia per incontrare il ministro della difesa Mariusz Blaszczak. “Questa è la versione più moderna del carro armato Abrams e fornirà alla Polonia una capacità di carri armati altamente avanzata che rafforzerà anche la nostra interoperabilità con le forze armate polacche, aumentando la credibilità dei nostri sforzi combinati di deterrenza in quelli di altri alleati della NATO”, ha affermato Austin.
La guerra non può riservarsi il privilegio di essere l’unica soluzione, come Gino Strada ha sempre denunciato, ogni guerra ha una costante: il 90% delle vittime sono civili che non hai mai imbracciato un fucile e non sanno perché gli arriva in testa una bomba. Le guerre vengono dichiarate dai ricchi e potenti, che poi ci mandano a morire i figli dei poveri. Io mi chiedo: ma perché continuiamo a considerare il mondo intero come nostro territorio, che abbiamo il diritto, quasi il dovere di «controllare» e nel caso, modificare a seconda dei nostri interessi?