Parliamo oggi di due fobie angoscianti di carattere patologico. ◦Decidofobia: incapacità dell’individuo di poter prendere qualsiasi tipo di decisione da solo e necessità di avere più pareri prima d’arrivare a l’estenuante verdetto; amici, parenti, religione, tarocchi, astrologia. Tutto e tutti ad esclusione della sua personale volontà. Questo, quindi, crea nel soggetto ansia, frustrazione e nel peggiore dei casi anche stati depressivi. ◦Cherofobia: paura di esser felici.Il soggetto evita preventivamente tutto ciò che potrebbe recargli gioia per paura che subito dopo svanisca; l’ansia di provare dolore nel perdere ciò che può rendere felice, fa scattare un comportamento preventivo di auto sabotaggio emotivo, facendo sentire il sogetto in colpa per tutti gli eventi positivi che gli si presentano davanti.Come nel caso precedente, questa provoca depressione, isolamento e scarso interesse verso il mondo esterno. Entrambe le fobie non sono riconosciute dal DSM-5 (manuale diagnostico dei disturbi mentali) ma non credete che siano altrettanto invalidanti?!Qui dove umiliazione, dolore, rabbia, inadeguatezza e traumi irrisolti hanno distrutto la gioia di vivere e in cui non c’è margine di prosperità per questi. La vita ci metterà sempre davanti ad un ventaglio di scelte e la maggior parte delle volte sbagliare può essere l’opportunità più grande che ci possa capitare, perché ci permette di crescere. Stessa cosa per la felicità/infelicità Ma non sono forse la stessa cosa?Dove non è assoluta una non può esistere l’altra e viceversa. Entrambe si completano e si rincorrono continuamente e dove c’è il giorno poi arriva la notte; basta solo non aver paura del buio.