La storia di Hajar Boudraa: “Sarò la prima magistrata con il velo”

Hajar Boudraa ha frequentato Giurisprudenza e ora esercita come viceprocuratrice a Verona: “Nel 2019 non aveva ottenuto la borsa di studio perché non era ancora cittadinanza italiana anche sulla carta. Per la giovane donna l’hijab è fede, libertà e coraggio.

Hajar Boudraa nasce in Marocco nel 1992 e dopo aver vissuto con la famiglia in Provincia di Verona dall’età di 5 anni si è trasferita a Trento per frequentare la prestigiosa facoltà di Giurisprudenza. Dal 2011 si è, quindi, stabilita definitivamente a Trento dove sogna di diventare magistrata. Al momento è iscritta alla scuola di specializzazione per le professioni legali (SSPL) a Trento ed esercita come viceprocuratrice onoraria a Verona.

Il velo ha avuto diversi significati per la giovane magistrata nel corso degli anni: «Ho deciso di indossarlo all’età di 13 anni e devo ammettere che nel corso degli anni ha rivestito significati diversi. Oggi per me è fede, libertà, identità e, in un mondo segnato dal conformismo, rappresenta anche un simbolo di forza e coraggio. Peccato che esso ‘spaventi’ a tal punto da rendere più difficile ad una donna velata l’accesso ad alcuni impieghi. È proprio in questo che trovo che non siamo noi donne velate ad avere un limite, bensì la parte di società che la pensa in tal modo».

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