Omar, sempre in prima fila per la difesa dei diritti

Omar Neffati, ventisette anni, di origini tunisine.
Omar era un ragazzo che combatteva e lo faceva davvero.
Ha affrontato con dedizione tutte le battaglie per costruire una società più giusta per tutte e tutti.
Sui social si presentava così: “un po’ italiano un po’ tunisino”, attivista numero uno e portavoce del Movimento italiani senza cittadinanza. Si è battuto in ogni modo per una legge sullo Ius soli e per ottenere l’uguaglianza dei tantissimi ragazzi e ragazze figli di immigrati. Sono quasi un milione i giovani immigrati in Italia senza diritti, che la politica ignora e fa finta di non vedere.
Omar aveva solo sei mesi quando si è trasferito con la famiglia dalla Tunisia a Sutri in provincia di Viterbo (che per lui era “un pezzo de core”). Anche lui, da oltre vent’anni, aspettava di diventare italiano agli occhi dello Stato. Si è tolto la vita, cresciuto in quest’Italia ingrata che non ha voluto guardare nei suoi occhi e concedergli la cittadinanza.
Omar è tutti noi, sempre, fino alla fine.

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