I Rom sono la minoranza etnica più popolosa e nello stesso momento la più svantaggiata in Europa. Nel nostro continente vivono circa 12 milioni di Rom di cui 6 milioni nell’Unione europea e affrontano la povertà e l’esclusione sociale in diversi Stati membri.
Dal 2008, l’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali (Fra) fa periodicamente indagini sui Rom. Fra ha lanciato nuove indagini nel 2021, in Croazia, Repubblica Ceca, Grecia, Ungheria, Italia, Portogallo, Romania, Spagna e anche in due paesi candidati all’adesione: Macedonia del Nord e Serbia. I risultati presentano una realtà di esclusione, privazione, discriminazione e razzismo.
I risultati delle indagini della Fra nel 2008, 2011, 2016, 2019 e 2021 mettono in evidenza progressi differenti e limitati dei Paesi membri. Molti Rom sono vittime di discriminazione e razzismo. I risultati dell’ultima indagine rivelano i principali problemi da affrontare con urgenza da parte dei membri Ue. L’80 per cento dei Rom vive al di sotto della soglia di rischio di povertà nel proprio paese. Il 61 per cento non ha alloggi dignitosi, acqua potabile, elettricità, servizi igienici, fognature e gestione dei rifiuti.
I dati indicano inoltre che la comunità Rom ha difficoltà ad accedere ai servizi sanitari nazionali. Un membro su cinque soffre di malattie croniche, mentre uno su quattro non ha un’assicurazione sanitaria.
Il 56 per cento dei Rom di età compresa tra 16 e 24 anni non lavora o non studia. Solo il 43 per cento dei Rom intervistati svolge un lavoro retribuito. La media Ue, invece, nel 2020 era del 72 per cento. Il tasso di occupazione delle donne Rom è solo al 28 per cento. La discriminazione è un elemento evidente nell’ambito lavorativo e scolastico. Un Rom su 4 si è sentito esposto alla discriminazione almeno una volta. L’Italia è uno dei paesi, insieme all’Ungheria, con il divario occupazionale tra Rom e autoctoni più bassi, il divario è più alto in Portogallo e lo segue Spagna. In Italia il 61 per cento dichiara di svolgere un lavoro, in Portogallo il 31 per cento, in Spagna solo il 25 per cento.
La volontà dei singoli stati membri fa la differenza. Il piano decennale per sostenere i Rom nell’Ue adottato nel 2020 che copre le sette aree prioritarie di uguaglianza, inclusione, partecipazione, istruzione, occupazione, salute e alloggio, dovrebbe essere sostenuto da altre misure che contribuiscano a facilitare il miglioramento delle condizioni di vita dei Rom e ridurre le discriminazioni.