Bimbi torturati nel nome di Dio!

Si tratta di bambini picchiati a scopo educativo. Questa pratica avviene molto spesso in Mali, Costa d’Avorio, Gambia, Guinea Bissau, Burkina Faso, Senegal, Guinea Conakry e Niger.

Sono bambini che vengono mandati dai genitori a studiare il Corano nelle scuole coraniche, spesso in luoghi molto lontani dalla casa di famiglia. Tanti dei loro professori vivono in campagna dove i bambini che vengono loro affidati, invece di studiare il Corano come desidererebbero i genitori, passano più tempo a lavorare nei campi che sui libri. E questi sedicenti professori vengono anche pagati dalle famiglie degli studenti. Alcuni bambini vengono anche mandati a elemosinare per portare soldi al professore a fine giornata. Devono riportare una quota ben definita e chi non ha la fortuna di raccogliere i soldi, viene picchiato in questa maniera.

Dove sta scritto nel Corano che un bambino per imparare la religione debba essere schiavizzato con la scusa di avere la benedizione da colui che dovrebbe proteggerlo e istruirlo?

Tanti di loro crescendo finiscono per strada perdendo il controllo della loro vita, cadendo nelle mani sbagliate, nella droga e diventando delinquenti.

Io credo che bisognerebbe fermare subito questa forma di sfruttamento di bambini nel nome di Dio, perché la religione musulmana non è questa. Costoro sono persone che usano la religione per sfruttare i bambini invece di istruirli e proteggerli dai mali, esattamente come prevederebbe la stessa religione che dovrebbero rappresentare. È tempo che le autorità di questi Paesi prendano delle misure di contenimento di tale fenomeno, perché non si possono ridurre i bambini in queste condizioni, anche se il tutto inizia con una libera scelta dei genitori.

I bambini vanno salvaguardati e protetti sempre, anche dalla negligenza dei loro genitori. I bambini non si toccano.

Foto di King Cyrus Studios su Pexels

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