La devastazione del terremoto in Turchia

La città di Kahramanmaras, nel sudest della Turchia, è stata colpita ieri notte da uno dei più devastanti terremoti mai registrati nel paese, di una magnitudo di 7.8. Dopo il terremoto della notte, nel pomeriggio c’è stata un altro sisma di magnitudo 7.6 sempre nella città di Kahramanmaras. Le scosse si sono sentite anche nel centro dell’Anatolia. Sono state colpite 15 milioni di persone in 10 diverse città. 6217 edifici sono stati distrutti, più di 15mila persone sono state ferite. Il numero di vittime continua ad aumentare.

A causa della situazione catastrofica è stato assegnato un allarme di quarto livello. Questo è un allarme che include aiuti internazionali, che stanno partendo da Azerbaijan, Grecia, Italia, Gran Bretagna e da tanti altri paesi in tutto il mondo. Le attuali condizioni climatiche, freddo e neve, aumentano le preoccupazioni a livello logistico. Inoltre, le vittime aspettano aiuto e riparo per far fronte a queste condizioni. Vista la situazione, in tutto il paese, le scuole sono state chiuse fino al 13 febbraio. 

La Turchia, come l’Italia, è un paese ad alto rischio sismico

“La Turchia si trova su una delle cinture sismiche più attive: esistono 3 linee di faglia principali, vale a dire la linea di faglia dell’Anatolia settentrionale, la linea di faglia dell’Anatolia orientale e la linea di faglia dell’Anatolia occidentale.”

Non sarebbe sbagliato dire che dalla fondazione della Repubblica, in ogni generazione, ogni cittadino è stato testimone di almeno 2 grandi terremoti. Questo è il più grande di magnitudo dopo il terremoto di Erzincan del 1939. Il 17 agosto 1999, invece, è la data che rappresenta ad oggi la ferita più profonda della storia del Paese. Nel terremoto di Golcuk sono stati registrati 18.373 morti e 48.901 feriti.

Le cause della devastazione del terremoto di ieri

L’energia del terremoto non è l’unica causa della distruzione. Le fondamenta o un guasto strutturale dei palazzi possono diventare fatali. Il terremoto di Golcuk, infatti, era stato altamente letale anche a causa di strutture non adeguate.

Il regolamento edilizio deciso nel 2012 dallo stato era stato criticato per essere pieno di errori e per aver concesso permessi di costruzione di edifici con molti piani su terreni non idonei proprio nella città di Kahramanmaras. Molti geologi, da tempo, avvertivano che quella è una zona ad alto rischio sismico e chiedevano con forza interventi di adeguamento delle strutture per limitare al massimo i possibili danni in caso di forti terremoti. Evidentemente non sono stati ascoltati.

Oltre a migliaia di abitazioni, sono crollati anche ospedali ed edifici pubblici mentre due aeroporti di due diverse città sono stati danneggiati. Sono stati fatti appelli per trovare una sistemazione per cittadini anziani e disabili residenti di una casa di cura nella zona.

Il flusso dell’informazione corretta è fondamentale

Gli utenti dei social media si sono mobilitati. Molti richiedono aiuto per parenti ed amici, ricondividendo foto e indirizzo delle persone disperse. Alcuni addirittura pubblicano immagini di sopravvissuti intrappolati sotto le macerie cercando di spingere i soccorritori ad intervenire su quello specifico palazzo crollato. Purtroppo la portata della devastazione è così ampia che i mezzi e gli uomini attualmente disponibili non possono riuscire a svolgere le ricerche su tutti gli edifici caduti.
I sopravvissuti cercano riparo all’interno delle proprie auto. Per tenersi al caldo hanno la necessità di tenere accesa l’automobile e la benzina ha iniziato a scarseggiare. Il controllo e la verifica del flusso di informazioni sui social media sarebbe quindi fondamentale per riuscire a coordinare al meglio i soccorsi sfruttando anche la mobilitazione spontanea della popolazione.

“Come paese e nazione, ci lasceremo alle spalle questi giorni disastrosi in unità e solidarietà.” ha detto il presidente Erdogan. Verranno ricostruite tutte le città ma continueremo a chiederci sempre, come ci chiediamo già ogni 17 agosto, non si poteva prevenire anche questa devastazione?

Menu