I corpi di otto migranti morti, tra cui una donna incinta, sono stati trovati a bordo di una barca al largo di Lampedusa giovedì. Altri due passeggeri, tra cui un bambino di quattro mesi, sono morti durante la traversata, secondo le testimonianze. Poche ore dopo, la nave di soccorso Sea-Eye 4 ha recuperato due corpi, tra cui quello di una madre, da un’altra imbarcazione.
La Guardia costiera italiana ha recuperato, giovedì sera, 2 febbraio, “otto corpi, cinque uomini e tre donne, di cui una incinta, al largo di Lampedusa. Ci sono 42 sopravvissuti, tra cui due donne incinte”.
I sopravvissuti sono stati condotti a terra, completamente fradici. Le morti sono state provocate dal freddo e dalla fame, secondo quanto riportato dalla stampa italiana, citando traduttori che hanno intervistato i sopravvissuti. I migranti hanno anche detto di aver lasciato Sfax, in Tunisia, nelle prime ore di sabato 28 gennaio.
Secondo l’agenzia di stampa Ansa, citando i sopravvissuti, altre due persone sono morte durante la traversata ma i loro corpi non erano nella barca. Si tratta di un bambino di quattro mesi che la madre ha depositato tra le onde e di un uomo che presumibilmente è saltato per recuperare il corpo ma è annegato.
Secondo i sopravvissuti, il bambino è morto a bordo della barca e sua madre, nel suo dolore, ha depositato il suo corpo in acqua. Un uomo si è poi gettato in mare per recuperarlo, ma è annegato, secondo le testimonianze.
Si ritiene che la madre del bambino sia una delle tre donne decedute trovate sulla barca.
L’isola di Lampedusa, uno scoglio di 20 km² situato un centinaio di chilometri a est della costa tunisina, rappresenta la prima porta d’accesso all’Europa per i migranti che arrivano dal Nord Africa. “Ho perso il conto dei morti. Sono sindaco da sei mesi e ho già ricevuto almeno 40 morti.
Questo non è normale, quasi ogni settimana si raccolgono cadaveri” “La situazione sta diventando davvero drammatica. L’Europa deve fare qualcosa, il governo deve fare qualcosa”.
Foto: Dio Alif Utomo on Pexels