Controlli di identità razziali, arresti abusivi, mancanza di assistenza legale: un’ondata di repressione ha preso di mira decine di migliaia di migranti subsahariani in Tunisia dall’inizio di febbraio. Il clima di sfiducia è esacerbato anche dai discorsi xenofobi sui social network e dalle recenti dichiarazioni del presidente tunisino.
Più di 300 cittadini subsahariani, tra cui bambini e studenti, sono stati presi in custodia in diverse città tunisine tra il 14 e il 16 febbraio.
Il 16 febbraio, in un sobborgo occidentale di Tunisi, i dipendenti di un asilo nido gestito da una coppia ivoriana, così come i genitori che erano venuti a prendere i loro figli, sono stati portati alla stazione di polizia inizialmente per un controllo dei documenti di residenza, riferisce il media ivoriano Radio Libre francofono, con sede a Tunisi. Mentre alcuni bambini sono stati affidati ai parenti o all’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), molti di questi minori sono stati collocati in un centro sociale per minori alla periferia di Tunisi.
Il presidente tunisino Kaïs Saïed durante una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale martedì (21 febbraio) ha sostenuto che i migranti subsahariani “sono una fonte di criminalità e delinquenza”, ha aggiunto così benzina sul fuoco.
Il 20 febbraio, una trentina di subsahariani sono stati arrestati a Cap Bon (nord-est) sullo sfondo di una campagna di sicurezza per verificare la legittimità della loro permanenza, riferisce la radio FM Mosaique. La campagna è proseguita la mattina del 22 febbraio a Kasserine, dove 35 persone sospettate di risiedere illegalmente in Tunisia sono state portate in detenzione provvisoria.
Sebbene sia molto spesso un paese di transito migratorio dall’Africa all’Europa, la Tunisia, dal 2021 ospita almeno 21.466 cittadini di stati dell’Africa subsahariana, secondo l’Istituto nazionale di statistica. Questo è un dato ufficiale che il Forum tunisino per i diritti economici e sociali (FTDES), una ONG specializzata in questioni migratorie, e il centro sindacale UGTT stimano ben al di sotto del numero reale di subsahariani che attualmente vivono ilnello stato.