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La CEDU condanna l’Italia per il “trattamento degradante” dei migranti

La Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato l’Italia per “trattamento degradante” di quattro migranti tunisini a Lampedusa. Roma è anche accusata di detenzione “senza una chiara base legale” e di “espulsioni collettive” senza apprezzamento individuale.

L’Italia ancora una volta condannata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo. La CEDU ha emesso il suo verdetto giovedì, 30 marzo, e ha condannato l’Italia per “trattamento degradante” di quattro migranti, detenzione “senza una chiara base legale” e “espulsioni collettive” senza valutazione individuale. La Corte esorta Roma a pagare 8.500 euro a ciascuno dei ricorrenti per “danno non patrimoniale”.

Si tratta di avvenimenti accaduti nel 2017. Quattro tunisini hanno cercato di attraversare il Mediterraneo. Salvati da una nave italiana, questi migranti erano stati trasferiti sull’isola di Lampedusa dove avrebbero subito trattamenti “inumani e degradanti”, prima di essere rimandati indietro “con la forza” in aereo in Tunisia.

Divieto di espulsione collettiva degli stranieri

In udienza, il governo italiano non ha contestato le accuse relative alle condizioni di vita e ai trattamenti inflitti ai migranti a Lampedusa, accuse “corroborate da fonti nazionali e internazionali indipendenti”, ha sottolineato la CEDU.

Roma non ha dimostrato che le procedure di espulsione siano state effettivamente avviate prima del rimpatrio dei migranti. Pertanto, la loro detenzione era “senza una chiara base legale”, il che impediva ai migranti di poter contestare la loro detenzione in tribunale.

I giudici europei ricordano anche il divieto di espulsioni collettive di stranieri e osservano che in questo caso, le situazioni particolari delle persone interessate non sono state esaminate “separatamente”. Per due dei quattro migranti, i decreti di espulsione adottati “erano stereotipati e non contenevano alcuna informazione individuale”, ha detto la Corte.
Non è la prima volta che l’Italia viene processata dalla CEDU. L’anno scorso, il tribunale ha condannato il paese per aver collocato un giovane migrante ritenuto minorenne in un campo per adulti nel 2016. Roma ha dovuto pagare 7.500 euro al ricorrente gambiano, per danni non patrimoniali e 4mila euro per le spese.

L’isola di Lampedusa, uno scoglio di 20 km² situato un centinaio di chilometri a est della costa tunisina, rappresenta la prima porta d’accesso all’Europa per i migranti che arrivano dal Nord Africa. L’Italia è, quest’anno, il primo paese di arrivo dei migranti nell’Unione Europea. Da gennaio 2023, più di 20.000 persone sono sbarcate nel paese, la maggior parte a Lampedusa, secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM). Almeno 12.000 di loro sono salpati dalla Tunisia, rispetto ai 1.300 dello stesso periodo del 2022.

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