immagine di nave cargo

Salvataggi con i cargo: l’inganno di un governo incapace e disumano

La nuova decisione del governo è la guerra a chi salva le vite umane: le ONG. Il governo ha infatti deciso che d’ora in avanti le operazioni verranno fatte dai cargos. Sembra più un’operazione di polizia e di spedizione al mittente piuttosto che una di salvataggio e rispetto dei diritti umani. Considerando anche il rischio e le modalità a cui vengono sottoposte le persone nei momenti in cui vengono salvate dai cargos, trovo questa decisione disumana.

Io sono stato salvato da un cargo maltese il 26 dicembre 2014 e ho documentato tutto. Vi lascio nei commenti il link del video documentario pubblicato con il mio ultimo libro Le cicatrici del porto sicuro. Vedrete voi stessi quali sono le condizioni disumane dei lager in Libia a cui le persone sono esposte, fino al momento del salvataggio da parte del cargo in mare aperto, quando le persone vengono prese a bastonate dall’equipaggio mentre salgono le scale che conducono sulla nave. Anche se questo trattamento per chi, come me, viene salvato dopo le violenze subite sull’altra sponda, che vanno oltre l’orrore, sembrano una cosa normale, ma non dovrebbero esserlo.

Oltre alle spese inutili per impiegare i cargos, se il governo volesse realmente salvare le persone, basterebbero la Guardia Costeria e le ONG. E invece no, hanno preferito, come sempre, la propaganda anziché l’efficienza e la serietà, “riempiendo la pancia” (e la testa!) dei loro elettori con delle falsità per non perdere consenso, sviando la realtà con inganno. Impedire alle ONG di proseguire con i salvataggi in mare, rimpiazzandole con dei cargos, è, ancora una volta, una becera propaganda politica. E questo vuol dire nascondere le proprie nefandezze e i propri crimini.

I cargos salvano tramite una scala di circa 30 metri dal livello del mare e tante persone cadono in acqua o si buttano per paura e finiscono sotto la nave. Senza dimenticare, inoltre, il rischio di un ribaltamento del gommone che troppo spesso si verifica. Un’operazione completamente diversa e meno professionale da quella delle ONG e della Guardia Costiera, uno spreco del denaro pubblico, che lascia una perplessità enorme su ciò che si nasconde dietro a questa decisione di punizione contro chi si batte per la salvaguardia di vite umane.

Le ONG infatti sono finanziate e sostenute dalla società, quindi possono permettersi di denunciare tutte le violazioni dei diritti umani. Fa quindi comodo toglierle di mezzo per procedere con questa politica disumana!

È una questione di coscienza umana, sempre se ancora ne hanno una. Non può e non deve essere fatta propaganda politica sulla pelle di tutte quelle persone che cercano salvezza in un posto dove, si dice, i diritti umani vengono garantiti.

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