Macchina da scrivere e scritta news

Quanti click vale il dolore altrui?

A pochissime ore dalla notizia della morte della giovane pallavolista Julia Ituma, alcune delle testate giornalistiche più importanti del paese hanno mostrato senza alcuna pietà quelli che sono stati gli ultimi attimi della giovane ragazza prima di morire.

Esiste una “sensibilità professionale” di fronte alla quale il giornalista deve mettere da parte il desiderio spropositato di avere migliaia di views e rispettare il momento umano che i soggetti dell’articolo stanno vivendo.

Le storie che raccontiamo hanno a che fare con uomini e donne, con le loro gioie e successi, ma ancor più spesso con i loro dolori. Proprio per questo è necessaria una particolare attenzione, cautela.

Quando si scrive di qualcuno bisogna immedesimarsi per un istante nel soggetto del resoconto e chiedersi se ci stiamo rispettando o se ci stanno rispettando.

Cerchiamo di non abbassare il livello dell’informazione seguendo l’emotività di pancia della piazza e di certa politica di infimo livello, che solletica i peggiori istinti, istigando il cittadino a farsi giustizia da solo, ad odiare gli altri soltanto perché hanno la pelle diversa o la pensano in maniera diversa da noi; ad autoassolversi sempre, perché sono sempre gli altri a sbagliare e qualcuno deve sempre avere la colpa di ciò che accade.

Spesso il giornalista tende a salire su una sorta di piedistallo, guardando gli eventi dall’alto, ma non limitandosi a raccontarli, piuttosto ergendosi a critico, moralista, censore. Dimenticando la frase del celebre scrittore Garcia Marquez, il quale scrisse che l’unica occasione in cui ad un uomo è consentito guardare un suo simile dall’alto è quando lo aiuta a rialzarsi.

Evitiamo di cadere in queste minuzie e focalizziamoci sul rispetto delle persone e della loro dignità.

Queste immagini non erano necessarie per la famiglia di Julia Ituma, non lo erano nemmeno per lei. Queste immagini rappresentano un momento di grande solitudine dove in gioco c’era la vita o la morte.

Foto Markus Winkler on Pexels.

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