Senza scali e senza l’aiuto di strumentazioni elettroniche. La velista sudafricana Kirsten Neuschaefer è diventata la prima donna nella storia della vela a vincere una regata intorno al mondo in solitario.
A bordo della sua “Minehaha”, una barca d’epoca comprata usata negli Stati Uniti e restaurata durante il lockdown da Covid.
Kirsten ha trascorso 235 giorni, più di sette mesi consecutivi, in mare da sola, passando i tre famosi capi dei navigatori degli oceani del sud: il Capo di Buona Speranza in Sudafrica, Capo Leeuwin a sud dell’Australia e il temuto Capo Horn in Sudamerica.
Alla premiazione, la dedica a Nelson Mandela: “Volevo vincere, non come donna, non volevo essere in una categoria a parte ma ho voluto competere a parità di condizioni con tutti i 15 skipper alla partenza”.
Poi, una dedica speciale: “Avrei tanto voluto conoscere Nelson Mandela. Il mio amato Sudafrica di oggi esiste grazie al suo sacrificio”.
Il giro del mondo di Neuschafer ha avuto momenti difficili, non solo per le tempeste o le calme equatoriali che ha dovuto affrontare:
a novembre la velista aveva cambiato rotta per prestare soccorso al concorrente finlandese Tapio Lehtinen, la cui barca è affondata al largo del Sudafrica.
La sudafricana lo ha salvato dal naufragio e lo ha preso a bordo di Minnehaha, per poi consegnarlo a una nave di passaggio. “Ho fatto tutto il possibile per raggiungerlo in tempo, ho timonato una notte intera.
Tutto il Paese, non solo la comunità della vela, sono estremamente fieri di Kirsten. Ha dato un esempio eccezionale a uomini e donne di come il duro lavoro e una ferrea determinazione portano al successo.