Cosa sta succedendo in Florida? Non è Fahrenheit 451

Fahrenheit 451 è un romanzo distopico scritto da Ray Bradbury nel 1953. Narra di una società circondata da schermi e da passatempi inglobanti, rumorosi, totalizzanti, in cui avere un proprio pensiero e il tempo per pensare non è accettato. Azioni come la lettura e la cultura personale sono proibite, motivo per cui ogni libro esistente deve essere bruciato, a una temperatura di 451 gradi fahrenheit.

Da mesi ormai il governatore repubblicano della Florida, Ron DeSantis, ha messo in atto una particolare politica di censura verso alcuni libri all’interno del sistema educativo ovvero scuole e biblioteche. Il suo scopo sembra quello di evitare “l’indottrinamento” dei giovani. Un modo per evitare l’insegnamento e la circolazione di alcuni temi. Quali siano questi temi non sorprende, dato il taglio conservatore della sua politica. Tra i libri nel mirino troviamo quelli scritti da autori razzializzati o appartenenti alla comunità lgbtq+ o che trattino argomenti come razzismo e sessualità. Tra i libri vietati troviamo «L’occhio più azzurro» di Toni Morrison, autrice Premio Nobel nel 1993, e «The hate U give» di Angie Thomas, da cui è stato tratto anche un film di successo nel 2018.

Si prevede che “ogni libro messo a disposizione degli studenti (…) debba essere selezionato da un dipendente del distretto scolastico in possesso di un certificato valido di “specialista dei media educativi”, indipendentemente dal fatto che il libro sia stato acquistato, donato o messo a disposizione degli studenti in altro modo.” Molti insegnanti sono avviliti per questa situazione che li ha anche costretti a frequentare dei corsi appositamente per essere certificati come “specialista dei media educativi”. Questi appellativi nati dal nulla insieme alle apposite certificazioni fino a ieri inesistenti e la necessità di pre-approvare ogni libro pena il tribunale, sanno veramente tanto di distopia.

Intanto negli USA ci sono due principali associazioni che si occupano della salvaguardia di questi testi e della libertà di pensiero e di espressione: la American Library Association che ha cercato di salvare più di 1 500 titoli e la Pen America secondo cui a partire dal 2021 i libri vietati sarebbero più di 2 000, in tutti gli stati ma soprattutto in Texas e Florida.

La notizia più recente è che la nota casa editrice Penguin Random House, nota a livello globale anche solamente come Penguin, ha fatto causa a un distretto scolastico per aver vietato illegalmente molti dei suoi libri, soprattutto a tematica razziale e identità lgbtq+. Nella sua azione legale la Penguin è sostenuta dall’associazione Pen America e da alcuni degli autori censurati.

Fonti: Sole 24 Ore, Vanity Fair, La voce di New York

Foto: Movidagrafica Barcelona on Pexels

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