Durante le manifestazioni civili contro Macky Sall, il Presidente uscente, abbiamo assistito alla morte di alcuni giovani e vi sono stati tanti feriti.
Leggendo i giornali, noto come si tenda a dipingere i manifestanti come dei criminali, senza entrare nel merito delle cause che hanno provocato questo malcontento dei cittadini. Io personalmente non condivido il fatto che vengano incendiati i luoghi pubblici perché questo non porta a nessun risultato, anzi, penso sia proprio controproducente.
La controversia tra opposizione e governo, iniziata dopo la rottura tra Sonko e Macky, va avanti da più di 6 anni. Questa situazione sembra essere analoga al momento in cui Wad, ex Presidente del paese dell’Africa sub sahariana occidentale, tentò di cambiare la Costituzione per un terzo mandato.
In quei tempi Sall era sostenuto da gran parte della società civile, come il movimento “Y’en na marre”, fino alla sua vittoria alle elezioni presidenziali di 11 anni fa.
Sonko è entrato in politica nel 2017 dopo che fu radiato dall’incarico di ispettore dell’economia e delle finanze pubbliche dallo stesso Macky Sall.
Poi è stato accusato di violenza sessuale, poi assolto per la testimonianza delle ragazze coinvolte che dichiararono: “ci hanno costretto ad accusarlo”. Una cosa disgustosa, perché la violenza sessuale è un problema serio ed usarla per distruggere un avversario politico significa buttare fango su chi subisce realmente questi abusi, soprattutto in queste zone, da alcuni politici.
Poi arriva una condanna assurda nei confronti di Sonko a 2 anni, per corruzione della gioventù. In termini più semplici, significa che lui ha corrotto i giovani senegalesi per manifestare.
Questa sentenza impedisce a Sonko di presentarsi alle prossime elezioni presidenziali.
Il Senegal, dopo l’indipendenza, è stato sempre uno dei paesi con una grande stabilità democratica. Oggi questa situazione rischia di destabilizzare completamente il paese e non penso che le forze dell’ordine continueranno a lungo ad uccidere i loro fratelli. In questo modo si rischia di mettere a repentaglio una stabilità democratica durata 60 anni.
Spero che Macky Sall ci ripensi e che non usi furbizie giudiziarie per colpire l’avversario. Se non ci fossero state le stesse mobilitazioni 11 anni fa contro Wad, lui non sarebbe stato eletto presidente.
È la regola della democrazia: quando si perde consenso, bisogna accettarlo senza spargimento di sangue. Bisogna accettare il dissenso e garantirlo.
Foto: Iaea Imagebank