Il presidente della Turchia Erdoğan ha proclamato l’uscita del suo paese dalla Convenzione di Istanbul. Una notizia che non solo ha dell’incredibile ma desta grande preoccupazione. Tutto questo per favorire quella parte di elettorato conservatore e maschilista che lo appoggia. Erdoğan ha dichiarato che “non ostante l’uscita dalla convenzione le donne saranno protette.”
Frontex nei guai
La nigeriana Ngozi Okonjo-Iweala è la nuova direttrice generale del Wto
L’economista nigeriana Ngozi Okonjo-Iweala è la prima donna e la prima esponente africana ad assumere la guida dell’Organizzazione mondiale del commercio. Dopo il sostegno annunciato da Biden per la nomina dell’ex ministra delle Finanze della Nigeria, il veto posto dall’ex presidente Trump è caduto definitivamente, così l’Organizzazione finalmente possiede una dirigente.
Alcune Ong denunciano l’alleanza Italia-Libia nella gestione dei migranti
Quattro anni dopo la firma dell’accordo fra la Libia e l’Italia, che permetteva alle autorità libiche il controllo delle intercettazioni dei migranti sulle loro coste, tante associazioni allertano la sconfitta e il cinismo di questa politica. In un articolo pubblicato il 4 febbraio 2021, il giornale Infomigrants ha fatto il punto con i Medici Senza Frontiere (MSF).
Tradizioni e cultura: la mutilazione genitale femminile
Mistipè, la parola più bella che ci sia…
A dicembre, in Abruzzo, a Lanciano è nato il primo partito politico che rappresenta i popoli Rom e Sinti, dall’unione dei Rom abruzzesi e molisani italiani di antico insediamento nella storia politica italiana, non era mai sorto un partito che rappresentassi i popoli Rom e questo è un progetto concepito due anni dalla sua Presidente Giulia Di Rocco.
Diritto all’aborto e stato di diritto in Polonia
Mercoledì, 27 gennaio, sono riprese le proteste contro la legge anti-aborto in Polonia. Secondo le modifiche, l’interruzione della gravidanza sarà vietato tranne che per poche eccezioni come lo stupro, l’incesto o il pericolo di vita per la madre. I medici che offriranno prestazioni al di fuori di quelle previste alle donne rischiano 3 anni di prigione. La nuova legge, che è entrata in vigore il 28 gennaio, si fonda sull’incostituzionalità dell’aborto.