la Redazione

LA SOFFERENZA

La felicità è ricercata da tutti.
Lo cerchiamo ovunque, dimenticando che
è dentro di noi.

Nessuno può nasconderlo se è in giro e soprattutto se è espresso da un bel viso.

Nessuno è stato risparmiato dall’aggressività del destino.

Colui che la vita non ha schiaffeggiato non può essere umano.

Godiamoci il momento!
Sorridiamo e viviamo!

Avere fiducia nel domani e dimenticare
ogni sofferenza.
Bangaly fode Kante

Kirsten Neuschaefer, la velista sudafricana che ha conquistato il mondo

Senza scali e senza l’aiuto di strumentazioni elettroniche. La velista sudafricana Kirsten Neuschaefer è diventata la prima donna nella storia della vela a vincere una regata intorno al mondo in solitario.

A bordo della sua “Minehaha”, una barca d’epoca comprata usata negli Stati Uniti e restaurata durante il lockdown da Covid.

Kirsten ha trascorso 235 giorni, più di sette mesi consecutivi, in mare da sola, passando i tre famosi capi dei navigatori degli oceani del sud: il Capo di Buona Speranza in Sudafrica, Capo Leeuwin a sud dell’Australia e il temuto Capo Horn in Sudamerica.

Alla premiazione, la dedica a Nelson Mandela: “Volevo vincere, non come donna, non volevo essere in una categoria a parte ma ho voluto competere a parità di condizioni con tutti i 15 skipper alla partenza”.

Poi, una dedica speciale: “Avrei tanto voluto conoscere Nelson Mandela. Il mio amato Sudafrica di oggi esiste grazie al suo sacrificio”.

Il giro del mondo di Neuschafer ha avuto momenti difficili, non solo per le tempeste o le calme equatoriali che ha dovuto affrontare:

a novembre la velista aveva cambiato rotta per prestare soccorso al concorrente finlandese Tapio Lehtinen, la cui barca è affondata al largo del Sudafrica.

La sudafricana lo ha salvato dal naufragio e lo ha preso a bordo di Minnehaha, per poi consegnarlo a una nave di passaggio. “Ho fatto tutto il possibile per raggiungerlo in tempo, ho timonato una notte intera.

Tutto il Paese, non solo la comunità della vela, sono estremamente fieri di Kirsten. Ha dato un esempio eccezionale a uomini e donne di come il duro lavoro e una ferrea determinazione portano al successo.

Ennesimo attacco da parte dei militari israeliani nella moschea di al-Aqsa

Le forze israeliane hanno preso d’assalto i fedeli palestinesi che si trovavano nella moschea di al-Aqsa durante la celebrazione per il mese del Ramadan.

I soldati israeliani hanno lanciato bombe sonore con l’intento di assordarli, oltre a gas tossici, nel tentativo di farli uscire dal luogo di preghiera.

Molti fedeli hanno subìto manganellate, calci e alcuni sono stati arrestati.

Quest’azione atroce è stata criticata dall’Egitto, dall’Arabia Saudita e dalla Giordania, ed è stata ritenuta come l’ennesimo ostacolo per raggiungere la pace tra i due popoli.

Il Canada è impreparato all’immigrazione

In settimana Joe Biden ha visitato per la prima volta il Canada da quando è presidente degli Stati Uniti.

“Nei suoi colloqui con il primo ministro progressista Justin Trudeau si è parlato molto di immigrazione”.

“L’attenzione è rivolta soprattutto a un tratto di strada sterrata di circa otto chilometri che collega lo stato di New York, negli Stati Uniti, alla provincia canadese del Québec.

Nel 2022 circa 40mila persone hanno percorso quella strada per passare dagli Stati Uniti al Canada”.

Le autorità canadesi si sono dimostrate poco preparate a gestire l’aumento delle richieste d’asilo.

Trudeau è quindi finito al centro delle critiche, e cerca la collaborazione di Biden.

La maggior parte dei richiedenti asilo scappa da guerre, povertà e repressione politica in America Latina, altri sono arrivati da Afghanistan, Yemen e Turchia.

Siamo tutti di colore?

La parola più usata per definire un essere umano più scuro rispetto agli standard prestabiliti dalla nostra attuale società è “di colore”. Un modo di dire, una terminologia, secondo chi è solito usare questo aggettivo, avvolta da “rispetto” o semplice perbenismo. Ma che cos’è un modo di dire ?

«E’ un’espressione convenzionale caratterizzata da un significato fisso ed un significato non composizionale».

«I modi di dire fanno parte da sempre della cultura italiana, sottolineano un’indole a sdrammatizzare fatti pesanti, o ci aiutano a dire realtà che possono risultare scomode».

Questa terminologia ha una storia ben precisa e delle radici ben più lontane. Partiamo da Esoh Elame, insegnante di geografia all’università di Padova, il quale ha scritto un saggio intitolato “Non chiamatemi uomo di colore”. Prende spunto dal periodo della segregazione razziale negli Stati Uniti. Gli ex schiavi, infatti, venivano chiamati “di colore” per creare comunque una differenziazione fra loro e la “razza bianca”. Il saggio fa riflette, poiché il colore della pelle è ancora oggi uno dei principali pretesti di discriminazione. Da un estratto della prefazione si evince il reale senso di questa terminologia: «Gli immigrati sono stati bollati con vari nomi; Marocchini, vù cumprà, extracomunitari, persone di colore, “modi di dire” che manifestano un chiaro senso di superiorità, spesso presente senza neanche rendercene conto».

Parliamo un po’ della storia di quest’espressione: negli anni ’50 iniziò a vacillare il concetto di “razza negra” alla quale erano state attribuite delle specifiche caratteristiche. Sullo Zanichelli si poteva leggere: «I negri erano un popolo d’africa, di colore scuro, con cranio stretto ed alto, pelle grossolana, statura piuttosto alta e comportamenti vivaci, facili da imitare». Negli anni ‘70 dopo varie battaglie, delle quali non si può attribuire il merito all’Italia, la parola “negro” venne sostituita da “nero”, attribuendo questo termine ad un’ampia comunità di diverse etnie e sfumature, generalizzando un colore (a quanto pare abbiamo la necessità di attribuirci delle etichette per differenziarci).

Qualcosa cambiò radicalmente all’inizio degli anni ‘90 con l’introduzione dell’importante dibattito sul “politicamente corretto” dai paesi anglosassoni, iniziando, anche noi in Italia, a porre maggior attenzione alle parole e al loro impatto sociale. Quindi com’è più corretto definire una persona di colore scuro?

Il dibattito è ancora aperto tra nero e “di colore”.

Voi cose ne pensate? Io credo che ognuno di noi sia di colore e di un colore diverso. Magari qualcuno più scuro rispetto ad un altro, ma comunque un colore. Per fortuna, però, nessuno di noi è trasparente.

Crisalida C.

LA TUA ASSENZA

La tua assenza mi commuove
Magnetico per i pensieri che mi arrivano
Scorre nel segreto che si contiene
Tutto il mio amore

Ho pianto i giorni senza luce
Offuscato dalla maschera delle esche
Soffocando la mia pelle, ho perso l’orientamento
L’oscurità delle mie notti è cresciuta

La solitudine delle mattine dei prigionieri
Attraverso i riccioli l’oblio vola via
Il mondo potrebbe fiorire ora
Poiché i silenzi abbracciano i nostri
desideri

Abbracciami per un momento, per l’eternità
Consegna il mio cuore alle convinzioni cancellate
Tutto contro di te vengo nudo
Congela in me i sorrisi della vita…

KANTE BANGALY FODE

Aspettando la notte degli Oscar

Ci siamo, tra il 12 e il 13 marzo si svolgerà la tanto attesa notte degli Oscar.

In Italia sarà mandata in onda tra l’una e le cinque del mattino su Sky cinema, TV8 e NOW in quattro intense ore, che vedranno i candidati contendersi ben 23 nomination. Purtroppo, quest’anno nessun film italiano è stato nominato.

Il primo Oscar fu consegnato a maggio del 1929 alla pellicola “Aurora” di Friedrich Wilhelm Murnau, tre anni prima del film festival di Venezia .

A condurre questa edizione sarà Jimmy Kimmel comico statunitense, già conduttore di questa serata in passato.

Quest’anno saranno presenti molte novità: tra cui un team di esperti nella gestione dei momenti critici, dopo il pugno dato da Will Smith al comico Chris Rock, il quale, suo malgrado, non sarà presente né tra gli invitati né tra i candidati.

Tra le novità vedremo anche il red carpet trasformarsi dal tipico colore al color champagne per permettere un effetto notte anche se le riprese verranno effettuate con la luce solare.

Vedremo protagonista indiscusso con 11 nomination “Everything Everywhere All at Once” scritto e diretto da Daniel Kwan e Daniel Scheinert. La storia tratta di un’immigrata cinese sulla cinquantina, annoiata dalla vita, scoprire un universo parallelo .

Tra i favoriti anche “Niente di nuovo sul fronte Occidentale” film drammatico del regista Edward Berger e “Gli spiriti dell’isola” di Martin McDonagh.

Tra i candidati come miglior attore vedremo contendersi la statuetta Brendan Fraser per il Film “The Whale” e Austin Butler come interprete per “Elvis”.

Mentre come miglior attrice protagonista, vedremo la favorita indiscussa Michelle Yeoh, prima asiatica a ricevere una nomination agli Oscar grazie a “Everything Everywhere All at Once”.

Con grande orgoglio ha dichiarato alla stampa che se dovesse vincere il premio, lo dedicherebbe alla sua comunità: “con me vincerà la comunità asiatica”.

ALEXANDRA TUDOR

Alexandra è nata e in parte cresciuta in Romania. Vive in Italia dall’età di dieci anni. Appassionata di cultura e lingue straniere ha conseguito una Laurea Triennale in Lettere e Arti in Francia sviluppando esperienze professionali e personali in ambito creativo. Attualmente sta completando la Laurea Magistrale in Teorie della comunicazione a Milano, orientando la sua attenzione verso una comunicazione inclusiva ed empatica delle questioni contemporanee. Collabora con BlackPost dal 2022.

Michel Rukundo

Michel Rukundo è nato in Ruanda, precisamente a Ngoma, trentacinque anni fa. Fuggito dal Ruanda, con la famiglia, a causa della guerra civile e del genocidio, è arrivato in Italia nel 1994. Consegua la laurea in Relazioni Internazionali e Scienze politiche presso l’Università Roma Tre e presso la stessa, un successivo Master in Imprese Cooperative. Il suo percorso formativo continua con un Master in euro progettazione, a Bruxelles. Rappresenta la Società Cooperativa AID Italia – Agenzia per i Diritti, ente attivo nell’ambito dell’accoglienza globale, nonché alla cooperazione internazionale, nell’ambito del nuovo paradigma della cooperazione sostenibile, oltre che all’attività divulgativa.

Bruna Kola Mece

Bruna Kola Mece, nata in Albania e cresciuta a Bergamo.
Ha studiato Scienze Politiche e sta ultimando un Master in diritto internazionale e cooperazione allo sviluppo, fa parte dell’associazione Sconfinando che si occupa di immigrazione ed ha lavorato in progetti di inclusione sociale per i rifugiati.
Attivista politica, nel 2018 si è candidata alle elezioni regionali per la regione Lombardia. Giovane di seconda generazione, contribuisce come giornalista freelance per alcune emissioni televisive di Tirana.

Marcela Magalhaes

Marcela Magalhães de Paula è brasiliana. Scrittrice e insegnante di Portoghese e letteratura. Ha un dottorato in letteratura comparata post-coloniale e Studi Iberici presso l’Università di Bologna e un Master in Diritti Umani e Risoluzioni di conflitto presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Oltre a testi in antologia di premi in Brasile, ha pubblicato nel 2014 “De cafres e de Cafajestes”. Nel 2018, ha co-fondato la commissione di aiuto alle donne brasiliane all’estero, collettivo di diritti umani. Dal 2019, collabora con BlackPost. 

Amro Mahmoud

Amro Mahmoud, romano di nascita , ma di origine egiziana e dunque immigrato di seconda generazione. Lo scorso anno ha vinto un Contest nazionale per poesie, “Graffiti metropolitani” sul giornale “Metro”. Si sta laureando in lingue e letterature moderne all’università Tor Vergata di Roma e da qualche mese si è unito alla redazione del BlackPost.

Blanca Vanesa Guttièrrez

Blanca Vanesa Gutièrrez Cruz, è nata nella grande metropoli di Città del Messico, ha studiato Produzione, Mezzi di Comunicazione e Psicologia. È un’attivista femminista ed è arrivata a Bergamo nel 2012 per amore. In Italia è promotrice della cultura messicana, si impegna in numerose attività di volontariato ed ha studiato all’Università di Bergamo il”corso di perfezionamento sulla violenza di genere e il bullismo”. Attualmente è portavoce dell’associazione “Familia Mexicana en Provincia de Bergamo” e “Liga de Mujeres Mexicanas en Europa”.

Soumaila Diawara

Soumaila è con molta probabilità il redattore che portava con se più esperienza nello scrivere, infatti ha già un trascorso da scrittore, con diverse pubblicazioni all’attivo. Attivista politico maliano, è arrivato in Italia circa 5 anni fa. Gli è stato riconosciuto lo status di rifugiato politico ed oggi lavora come interprete.

Kante Bangaly Fode

Kante è un ragazzo maliano, arrivato in Italia, circa 7 anni fa, dopo un viaggio infinito. Ha un passato da orafo in Mali, ma la poesia che gli scorre dentro, come potrete vedere sul nostro sito. Oggi lavoro come interprete in Italia e scrive con il BlackPost per dar voce ai più deboli.

Nazlican Cebeci

Nazlican è una ragazza turca, nata a Istanbul nel 1992. E’ arrivata in Italia 6 anni fa ed ha perseguito la laurea in Scienze Politiche, presso La Sapienza di Roma. Scrive per il BlackPost dagli albori del progetto e si prende cura anche dei nostri canali social. E’ inoltre appassionata di politica, cucina e viaggi.

Rose Ndoli

Rose, camerunese trapiantata a Roma da più circa 20 anni. Ormai quando parla si sente l’accento romano, è inutile nasconderlo. E’ moglie e mamma. Anche lei ha cominciato a scrivere per il Blackpost dagli inizi del progetto. E’ anche un pò la mamma della redazione del Blackpost.

Daouda Sare

Nato nel 1987 a Bettie, nell’est della Costa d’Avorio, da genitori Burkinabe, emigrati appunto dal Burkina Faso negli anni 70. Vive a Roma da 10 anni con la sua famiglia ed ha da poco ottenuto la cittadinanza italiana. Lavora nelle commissioni territoriali per le domande della protezione internazionale, come interprete e traduttore. Dagli inizi del 2019 è uno dei primi redattori del Blackpost.

Sofonias Kasshaun

Sofonias Kassahun Workie, cittadino etiope, classe ‘92 nato e cresciuto ad Addis Abeba. Ma ormai romano di adozione e attualmente laureando in Giurisprudenza all’Università degli studi di Roma “La Sapienza”. Visto i legami storici che l’Italia ha avuto con l’Etiopia, grazie alla presenza di una comunità italiana vibrante e di una scuola italiana ad Addis, da piccolo inizia il suo percorso formativo, scoprendo alla giovane età il suo interesse per la politica, cronaca e la cultura. Oggi ricopre il ruolo di Presidente della comunità etiopica romana. 

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