Kante Bangaly Fode
Finirà dove tutto è cominciato
Ci si appresta a riaprire le fabbriche, a riattivare le filiere, a strappare foreste e risucchiare petrolio, a infestare l’atmosfera e cementificare i suoli, a ripristinare insomma quelle cadenze accumulatorie che s’invocano come la soluzione, mentre al contrario costituiscono il problema. E tutt’intorno echeggia l’edificante ritornello dell’andrà-tutto-bene, tanto stucchevole quanto vano.
Riconoscenza e riconoscimento per i braccianti stranieri
Un allarme raccolto da Matteo Orfini, capogruppo del partito democratico alla Camera, che ha proposto di favorire l’emersione del lavoro sommerso, riconoscendogli diritti e garanzie, nonché la necessità di svuotare gli insediamenti rurali informali che potrebbero trasformarsi in bombe sanitarie pericolose.
Nei campi di detenzione libici c’è una bomba pronta ad esplodere.
Non sfuggirà che, se una persona dovesse essere contagiata all’interno dei campi di detenzione libici, l’effetto sarà simile all’esplosione di una bomba. Senza contare che, uno degli ospedali che cura i malati di Covid, è stato bombardato dalle forze di Haftar. La bomba epidemiologica, ma non solo è quindi pronta ad esplodere se non verranno ascoltate le grida d’aiuto di Elhouderi.